Viva l’Italicum

70 anni fa partigiane e partigiani ridavano la libertà all’Italia, ponendo fine al regime nazifascista. Grazie. A qualcuno è dispiaciuto e non poco, al punto che ancora oggi quella data non riesce proprio a calarsela e pazienza. Renzi grato ai padri partigiani si è liberato (deportato dice Brunetta) dei 10 oppositori interni per salvaguardare la democrazia…ci capisci? Allineati o sostituiti la scelta è ampia. Crisafulli già sindaco di Enna nell’epifanica forma garofaliana e prossimo sindaco di Enna di persona personalmente, ancora lo aspetta per stringergli la mano, ma Renzi preferisce fermarsi a De Luca. Scenderà senz’altro per tagliare il nastro della riasfaltata Palermo/Catania per ora non può, è impegnatissimo con la letterina dei professori che invece di andare a farsi la scampagnata il primo maggio sciopereranno contro la Buona Scuola. Niente, non capiscono niente questi professori! Basterà comunque leggere la velina renziana e ogni dubbio si scioglierà. Intanto le scuole per adeguarsi al rinnovamento continuo, continuano a perdere pezzi, qualcuno pure sulla testa di maestri e bambini, ma si sa è il cambiamento. Cambiare si deve! Lo sappiano i 1300 ex operai della Indesit. NOO! Non sono stati licenziati! Sono entrati in un circuito lavorativo nuovo, modello americano: intanto vai a casa e poi si vedrà, eventualmente te lo comunichiamo dopo tre mesi con tante scuse e la promessa di un risarcimento alle famiglie. Pazientino un altro poco pure i profughi sulle coste libiche che ora a loro ci pensa Renzi. Fin’ora il Bulimico aveva lasciato giocare Alfano, giusto per tenerlo impegnato poverino, ma ora che la faccia ce l’ha messa lui vedrete se non riuscirà a far affondare i barconi con o senza migranti. E la Cei? La Cei cosa? La Cei pretendeva i corridoi umanitari e la libera circolazione dei migranti nella U.E. Si va be, manca solo che ci mettiamo ad ascoltare pure la Cei con tutto quello che c’è da fare. Avessero parlato di altro, chessò aborto, divorzio, matrimoni gay…forse, ma sulle questioni serie figurati.

Gabriella Grasso