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Palermo: Al Teatro Finocchiaro tre serate tra vino e spettacolo

botteIl Teatro Finocchiaro di Palermo ha deciso di aprire le porte della sua sala liberty ad un nuovo progetto che unisce gusto, olfatto e musica. Tre domeniche, il 17, 24 e 31 maggio, dalle 18,30 alle 22,30, ciascuna dedicata ad una regione italiana, che verrà scoperta tramite la sua musica popolare: il Lazio degli stornelli romani, la Campania delle Pulcinellate. A far da filo conduttore, il vino di tre aziende siciliane e un mastro intrattenitore, il giornalista gourmet del Gambero Rosso, Nino Aiello.

Si inizia domenica 17 alle 18,30: Nino Aiello presenterà i vini della cantina Alessandro di Camporeale, sulle note dello spettacolo “Sicilia”, spezzoni da “Canti e Cunti nella terra del Gattopardo”, regia Katiuska Falbo. Sul palco, la vocalist Valeria Milazzo, l’attore Ciccio Randazzo, accompagnati da Franco Giannola al violino, Michele Vinci alla fisarmonica e Riccardo Coraro a chitarra e mandolino.

Domenica 24 maggio a fare da padrone di casa sarà la cantina Rallo. Nino Aiello accompagnerà gli ospiti alla scoperta dei vini, mentre i Bohemiens divertiranno con i loro stornelli romani. Un omaggio ‘a li castelli romani.

Domenica 31 maggio si degusteranno i vini della cantina Todaro e la serata sarà dedicata a Napoli. I classici della musica partenopea rivisti e riarrangiati dai Bohemiens, con un pensiero anche a Pino Daniele. Il concerto è fissato per le 21. Sarà anche il debutto dell’iniziativa, nata dalla collaborazione con l ‘associazione Itiner’ars, Una notte a teatro: un cartellone di iniziative con spettacoli, cene e degustazioni, teatro brillante e visite culturali all’interno delle sale liberty del Teatro Finocchiaro.

finocchiaro1-420x280Il cineteatro venne costruito nel 1922, per volere del cavaliere Emanuele Finocchiaro, industriale del cemento (e infatti il teatro fu usato anche come rifugio antiaereo durante la guerra), su progetto dell’architetto Paolo Bonci; sono gli anni della realizzazione del secondo tronco di via Roma, dato in appalto allo stesso Bonci e a Rutelli, nell’ambito del progetto di risanamento di Felice Giarrusso. Mille posti in tutto tra platea (500) e palchi, e un tetto lucernario apribile che permetteva persino di svolgere spettacoli “all’aperto”.

Il teatro venne inaugurato il 24 febbraio 1923 con lo spettacolo “Don Pietro Caruso” di Roberto Bracco, messo in scena dalla compagnia di Alfredo De Sanctis. Il 13 maggio 1923 va in scena “Carmen”. Da quel momento il Finocchiaro ospita un po’ di tutto: qui si esibiscono Giovanni Grasso, Angelo Musco, Macario, Totò, Aldo Fabrizi, si fa prosa, lirica, varietà. Nel 1938 muore il cavalier Finocchiaro e il teatro è ereditato dai figli Silvio, Vincenzo, Rosita e Salvatore. Pochi anni dopo rischia anche di fare una brutta fine a causa di una bomba che colpisce un angolo del palazzo. Nel 1950 diventa cinema. Nel 1990 ritorna agli eredi Finocchiaro che, sebbene spezzettati, lo possiedono tuttora. Nel 1998 lo affitta Salvatore Siviglia che tenta di farlo ridiventare cinema, qui si proiettano “Full Monty” e “Titanic”; il progetto va avanti qualche anno, fino al 2004, poi si spegne. Oggi la ristrutturazione per riconsegnarlo alla città, a cura di Edoardo de Stefani (impianti e messa in sicurezza) e Maurizio Rotolo (pulitura, restauro e rapporti con la Soprintendenza).

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