Partite pregresse. Finisce in pareggio il primo round tra Greco e AcquaEnna

Enna. Si è celebrata ieri 22 maggio l’attesa udienza fissata dal Giudice di Pace su richiesta di Massimo Greco che ha chiamato in giudizio la società AcquaEnna per avere introdotto in fattura una voce di costo aggiuntiva rispetto alla tariffa più nota come “partite pregresse”. Nei mesi scorsi la questione ha generato un vespaio di polemiche, sfociate anche in denunce ed esposti alle competenti Autorità. Massimo Greco, che ha da tempo avvertito la necessità di far pronunciare il Giudice Ordinario in ordine alla legittimità di queste pretese economiche dell’ente gestore del servizio idrico, ha sollecitato il Giudice di Pace dott. Amico a concludere con una decisione l’attivato giudizio. Ma, a seguito della memoria difensiva presentata dall’Avv. Fazzi che difende la società AcquaEnna, il Giudice di Pace ha fissato per il prossimo 16 settembre 2015 la successiva udienza al fine di consentire alle parti di contro dedurre e di presentare eventuali ulteriori documenti istruttori. Massimo Greco, invitato dal rito processuale a conciliare la controversia, ha respinto la richiesta insistendo sui motivi di lagnanza contenuti nell’atto di citazione. Chiamato per un commento ha così risposto:
“La mia è una battaglia di principio per cui l’ipotesi conciliativa è da scartare a priori. Infatti l’ammontare della mia pretesa economica nei confronti di AcquaEnna supera di pochi euro il contributo unificato di euro 42,00 che ho dovuto pagare per promuovere il giudizio. Non ho nulla di personale contro il management di AcquaEnna così come non ho mai avuto nulla contro i diversi Enti (EnnaEuno, Comuni, ecc…) che si sono occupati nel tempo di gestire il servizio di raccolta dei rifiuti e con i quali ho sostenuto altrettante battaglie di principio in ordine alla legittimità delle tariffe. Ritengo che nella gestione dei servizi pubblici locali, in cui la politica langue e gli Enti preposti al controllo risultano vistosamente deficitari, gli utenti/contribuenti siano comunque sostenuti da coloro che, come me, possono contribuire a fare luce, anche per il tramite delle competenti Autorità Giudiziarie. E poi, credo che sia nell’interesse della stessa AcquaEnna che un Giudice si pronunci su questa vicenda, anche al fine di stoppare definitivamente le polemiche, visto che per contratto dovrà gestire il servizio idrico integrato della provincia di Enna per ulteriori 20 anni. Io continuo a sostenere sostanzialmente quattro cose: a) che la società AcquaEnna non può considerare carta straccia il contratto d’utenza nel quale è subentrata; b) che eventuali variazioni della tariffa applicata devono essere puntualmente comunicate al singolo utente in armonia col principio di buona fede che sottende il contratto d’utenza; c) che eventuali scostamenti tra quanto preventivato come costo del servizio e quanto realmente necessario per assicurare il servizio di gestione idrica siano oggetto di revisioni tariffarie ordinarie e straordinarie prive di effetti retroattivi; d) che gli scostamenti generati a seguito di eventuali errori nella pianificazione d’ambito non siano pagati dagli utenti sotto forma di fittizi conguagli ma dai Comuni facenti parte dell’Autorità d’ambito”.

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