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Al Sicilia Queer Filmfest il film più estremo di Pasolini

Salò_Pasolini_2Palermo. A quarant’anni dalla scomparsa di Pier Paolo Pasolini, e proprio nel momento in cui il Tribunale di Roma annuncia l’archiviazione definitiva dell’inchiesta sul suo violento assassinio, il “Sicilia Queer Filmfest 2015” propone il più estremo e controverso film del regista italiano: Salò o le 120 giornate di Sodoma. La proiezione avrà luogo, con ingresso libero, mercoledì 27 maggio alle 22.30 al Cinema De Seta nell’ambito della sezione Retrovie italiane curata da Umberto Cantone e Francesco Puma. Il Salo/Sade di Pasolini torna dunque a Palermo dopo tantissimi anni ed è inevitabile ripensare alle polemiche e ai dibattiti che suscitò alla sua prima uscita, in occasione della quale si registrarono anche tafferugli davanti al cinema che lo ospitava. Partendo dall’opera del Marchese de Sade, Pasolini ha realizzato un cupo apologo sulla violenza del potere, situando provocatoriamente le immagini sadiane nel contesto della Repubblica di Salò.

Ma la giornata del Queer Filmfest, sotto la direzione di Andrea Inzerillo, comincia alle 16.30 con la proiezione, in anteprima nazionale, dello struggente Michel di Blaise Othnin-Girard, che sarà presente in sala per introdurre il film. Michel racconta la vita di un uomo che vive da diversi anni in un ospedale psichiatrico, tra rassegnazione, speranze e desideri frustrati. Il regista lo segue nei suoi rituali quotidiani, mentre Michel apre il suo cuore parlando di arte, amore, amicizia. Sempre al Cinema de Seta, alle 18.30, sarà proiettato E agora? Lembra-me del portoghese Joaquim Pinto, diario di una sfida quotidiana contro la malattia, un’opera piena di vita e di passione, nella quale l’autore ricorda i suoi amici registi scomparsi César Monteiro, Raúl Ruiz e Serge Daney. Alle 21.30, il regista Giacomo Abruzzese presenterà il suo mediometraggio This is the way, testimonianza di una vita fuori dagli schemi, quella di Joy, una ragazza di diciotto anni nata da una inseminazione artificiale, che ha due madri lesbiche e due padri gay, un compagno di origini nigeriane e una ragazza portoghese. A seguire, sarà proiettato Rebel menopause di Adele Tulli, ritratto appassionato di Thérèse Clerc, infaticabile femminista ultraottantenne, che elogia la vecchiaia come “età della piena libertà”.

Sicilia queerIl programma giornaliero nella Sala Wenders del Goethe-Institut comincia alle 16.30 con la replica di Una nobile rivoluzione di Simone Cangelosi, reportage su Marcella Di Folco, leader del Movimento Identità Transessuale, per proseguire, alle 18.30, con la replica di Rags & Tatters dell’egiziano Ahmad Abdalla, che racconta la mutazione egiziana dopo il sogno infranto delle rivoluzioni arabe. Ne parleranno, dopo la proiezione, Giuseppe Acconcia del Manifesto e Giuseppe Burgio dell’Università di Palermo. Nello spazio Arena dei Cantieri Culturali, a partire dalle 22.30, saranno proposti Il luogo del corpo di Canecapovolto, racconto in soggettiva dell’artista Regina José Galindo realizzato in occasione delle recenti performance e mostra-installazione palermitane, cui faranno seguito tre mediometraggi di Giuseppe Zimmardi su Nino Gennaro: O si è felici o si è complici, Alla fine del pianeta e L’elogio del plurale. Realizzati negli anni ’90, i filmati sono un omaggio all’attore, scrittore e drammaturgo palermitano prematuramente scomparso, che partecipò alla realizzazione leggendo alcuni suoi testi. Sia Canecapovolto che Zimmardi saranno presenti alle proiezioni.

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