Così è (se vi pare) è il titolo di una fortunata opera teatrale di Luigi Pirandello. I cittadini ennesi hanno espresso democraticamente il loro voto, distribuendolo tra i quattro candidati alla carica di Sindaco del Comune di Enna. Nessuno ha sfigurato, neanche il più blasonato Crisafulli che, pur avendo fatto di tutto per evitare il traumatico turno di ballottaggio, ha conquistato il 41% dei consensi. Il dato però non è affatto confortante per il leader della sinistra ennese se viene comparato al 54% raggiunto dalle sue tre liste. Ben 13 punti di differenza che, statistiche alla mano, aumenteranno certamente al secondo turno, dal momento che l’esercito dei candidati al consiglio comunale ha spento i rispettivi motori elettorali. Qualcosa non ha funzionato e ci sarà tempo e occasione per riflettere all’interno del partito democratico, anzi della lista enna democratica.
Dall’esterno possiamo però dire che due indicatori sintomatici del clima elettorale ci hanno avvertito nei giorni scorsi che in casa Crisafulli non tutto stava filando liscio come sperato. Infatti, rispetto alla candidatura dell’uscente Paolo Garofalo del 2010, non si è percepito il medesimo entusiasmo tra i giovani, poi trasformatosi in partecipazione elettorale e politica. In tempi di antipolitica, e di grillismo, il pragmatismo crisafulliano è apparso stanco ed a tratti pure noioso. Per altro verso, l’attacco sferrato negli ultimi giorni da Cataldo Salerno ai tre candidati alternativi è stato letto, a questo punto a ragion veduta, come il tentativo disperato di scuotere le coscienze a quei cittadini ennesi che, evidentemente, stavano maturando l’idea di non votare massicciamente Crisafulli. Ha stupito infatti come, nel contesto di una campagna elettorale dai toni fin troppo soft, Cataldo Salerno, che non è certo uno sprovveduto, avesse potuto autonomamente, e senza essere destinatario di alcuna specifica provocazione, sferrare a freddo un attacco politico ai tre candidati alternativi a Crisafulli, Di Pietro, Girasole e Solfato, così raggiungendo il solo risultato (non voluto?) di coalizzarli loro malgrado. A questo punto sarà difficile per lo stesso Crisafulli, che com’è noto ha sempre sostenuto di vincere anche col sorteggio, dire ai candidati Girasole e Solfato che eravamo su “scherzi a parte” e che due posti di assessore a kilometri zero sono sempre disponibili chiavi in mano.
Non ci resta che aspettare questi altri quindici giorni, convinti come siamo che la città di Enna, in cui a cadere non sono soli i ponti in muratura ma anche quelli, sociali, economici, culturali e identitari, merita una guida certamente autorevole, competente e capace, ma soprattutto in grado di interpretare quel bisogno di cambiamento, non più sommerso, che si registra anche nella nostra piccola comunità.
Massimo Greco