Enna si deve essere confusa e invece che sancire l’inevitabile trionfo del suo naturale condottiero ha rinviato: “Apò… apò vidimu”. Crisafulli ha ottenuto oltre il 50% dalle sue tre liste, ma solo il 41% dei consensi. Pazienza, dovrà rivedere qualcosina all’interno della sua Enna Democratica per non sfigurare con il local Di Pietro.
Cosa è successo? Ci chiediamo attoniti! Vuoi vedere che l’arroganza non paga? Renzi docet! Che faceva il nostro durante lo spoglio? Il Magnifico che gli negò la lista giocava con Orfini e intanto perdeva il Nord. Errori strategici? Troppi pochi impresentabili in lista? Manco la sfuriata di Salerno per ridestar l’elettorato stanco pare essere servita, anzi ha reso il fronte avverso compatto e coeso.
Al continente il partito della nazione si arresta ops, si ferma e a Enna si ridimensiona. Un confronto televisivo avrebbe aiutato? Le telegeniche Paita e Moretti hanno straperso, ma da noi chi lo sa!
Sarebbe bastato poco, carissimo ex senatore, gli altri si sono limitati a sciorinare i virtuosismi turistici del Belvedere e le enormi potenzialità del castello. L’astensionismo ha colpito pure le alture ennesi e come il Nulla che avanza ha mostrato la stanchezza o meglio la tristezza di votanti e votati.
“Non c’è rimasto più niente, manco le molliche!” Sarà stata la consapevolezza che questo o quello pari sono? Sarebbe bello pensare che le promesse non bastano più e che le scarpe di Lauro hanno fatto il loro tempo, ma temo che così non sia. In quindici giorni gli equilibri si rifanno e le alleanze si ristringono e i rapporti di forza si esasperano.
Alla domanda se il ballottaggio fosse una ipotesi preventivata, Crisafulli risponde: “Messa nel conto si, ma non preventivata. C’è la grande soddisfazione per il largo margine e perché avendo superato con le liste il 50% avremo anche il premio di maggioranza” Ecco. Appunto. Giusto per dare un poco di emozione alla città. Altrove hanno vinto i previsti vincitori, solo Pietraperzia è diventata penta stellata.
Durerà? Vedremo! I monelli Civati e Cofferati portandosi appresso il pallone hanno fatto perdere Renzi e a Enna, chi? Chi ha spostato l’asse? La mancanza di simboli ufficiali, immediatamente riconoscibili ha contribuito? I personaggi erano tutti noti al paese anzi alla città, certo, certo città, ma la casacca di un colore qualsiasi l’avrebbero potuta mettere! Una, una delle tante indossate. Avanti che il tempo c’è e una cosa da far fare si troverà: un ponte, un muro, una casa, una cosa purchè sia così da persuadere gli sfiduciati che il meglio ha da venire ancora. Ricordate di votare e far votare Ennesi cari e soprattutto fotografate…i paesaggi ovviamente e se ancora vi chiedete chi votare, magari nostalgici del tempo che fu, sappiate che il tempo della politica ammantata di morale non tornerà più perciò ammodernatevi.
Morale, etica, correttezza, coerenza e memoria non si coniugano con politica non oggi, non da noi.
Gabriella Grasso
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