Vincere con il 51% per me è già una sconfitta! No, no…riproviamo, scusatemi. La gente non ha capito come si vota! No, no…scusate di nuovo, riproviamo. Vincere al ballottaggio sarà facile! Nooo, scusate nuovamente…riproviamo. Io vinco al primo turno! Neanche questa…un’altra possibilità, riproviamo. Io vinco con il maggioritario, proporziale e ballottaggio! Nooooo nooo, non ci siamo, riproviamo. Io vinco anche il ballottaggio! E no, non c’è destino.
In questi mesi di campagna elettorale ne abbiamo sentite di cotte e di crude e che Dio ci (li) perdoni tanto più se adesso per catalizzare il voto dei cattolici si nominano “assessoresse” di tale chiara fama. Ma si sa, ogni tanto non tutte le ciambelle vengono col buco. Chissà!
Come se non fosse bastato prendere meno voti delle tre liste collegate, adesso al Mirellone neanche il sorteggio gli strizza più l’occhio. E badiamo bene, quello – il sorteggio che ha deciso la posizione nella lista per il ballottaggio – non l’hanno deciso i suoi. A scanso d’equivoci perchè già, poverini, sono stati accusati d’aver tirato un mancino al leader che, dicono, pare essere andato su tutte le furie perchè questi scherzacci non si fanno al leader maximo. Tanto che qualcuno parla di sculacciate già il giorno dopo la prima battaglia. Sculacciate e tiratina d’orecchie…ehh no, al capo si obbedisce. E quindi il capo diventa comandante di truppe che devono obbedire.
E nell’obbedienza c’è anche chi prende carta e penna abbandonando per un attimo i conti economici, che tanta fortuna hanno portato, per dire la sua a favore di chi, ahi lui, subisce ingiusti attacchi da ogni angolo del mondo manco fosse colui che negli ultimi decenni ha fatto il bello e brutto tempo nel capoluogo più alto e chiacchierato d’Italia.
Dicevamo dei difensori della causa che hanno preso carta e penna. Lui, quello di poc’anzi, difende il nuovo (sic!) che fa capo al bello; gli altri – quelli brutti e cattivi – hanno una coalizione dove c’è di tutto e di più. E non hanno neanche un programma. Ma vedi te questi “brancaleoni”! Ecco perchè nessuno ha risposto al confronto chiesto dal Mirellone….ah no…scusate, non era stato lui a chiedere il confronto, ma lui quello che l’ha rifiutato. Peccato, con un programma di cotanta bellezza è stato un peccato non aver avuto modo di ascoltarne un dibattito, un “vis à vis”. Magari gli avrebbe permesso una volta per tutte di rispondere ad alcune domande pungenti che si fanno strada da anni.
Tra un conto ed un altro qualcuno pare aver saltato qualche passaggio. Va bene la difesa ad oltranza…ma l’oltraggio alla pubblica intelligenza no…per carità risparmiatecelo. Mai nessun incarico istituzionale in campo amministrativo locale? Ato rifiuti…nooo nooo, scusate ma oggi sono un po’ distratto, non può essere, non era lui. O i conti spesso non tornano.
E poi il dissesto! Il dissesto no…per piacere! No perchè allora in quegli scranni qualcuno che oggi viene difeso aveva dato il suo sì. Ma la memoria è corta, specie quando c’è da trovare, costi quel che costi, una difesa manco che ai conti si fosse sostituita l’arringa.
E poi, signori miei, datemi l’opportunità di pensare ad alta voce – ve ne prego – sulla lettera di Lui, una missiva strappa lacrime manco fosse stata letta da Maria De Filippi.
Si accusa chi nei passati decenni ha contribuito a spoliare Enna. O per dingi bacco…manco fossimo venuti da Marte. Ma suvvià…E poi le accuse sull’Ato idrico…direbbe il buon Staffelli di “Striscia”….”maa cooosaa mi coombinaaa? Ma cooome puòò?”. Come può prendere le distanze da una sua creatura? Me ne scusino i bambinetti, ma anche loro sanno chi ha le mani in pasta e i risultati che ne ha portato. Però sono stati quelli lì…i brutti e cattivi.
E poi…i luoghi comuni. “Lui a Roma e a Palermo le porte le apre con il solo sguardo”…manco fosse Giucas Casella; provate invece a chiederVi/gli cosa ne pensano Renzi e Crocetta (puntuale puntualmente da Lui attaccati) all’idea di accoglierlo per perorare la causa ennese.
Anche io mi chiedo a tal punto a chi voglio affidare il futuro dei nostri figli. A chi veramente ha gestito in questi “ultimi decenni” – mietendo vittime politiche più o meno illustri – o a chi magari andrebbe data l’opportunità di mettere in mostra le proprie capacità.
Oh Voi Ennesi, per un istante decidete bene se il Vostro detto – “Migliu u tintu pruvatu che u tintu a pruvà” – è il caso di usarlo o se per una volta siete liberi di scegliere allentati da qualsiasi pressione o timore perchè, ricordate, nella cabina sarete Voi e la vostra scheda. Voi e lei. Non lui!