Palermo. La terza giornata del Sole Luna Doc Film Festival, mercoledì 8 luglio, mette sotto i riflettori un altro pezzo di mondo, tra storie che arrivano da Iran, Algeri, Siria, Libano, Palestina. In programma anche il film italiano “Rada” alla presenza del regista e del direttore della fotografia, e la proiezione-evento firmata Sinergie in collaborazione con l’Institut français del film “Brûle la mer”.
Il programma di mercoledì, comincerà alle 19.30 con il reading in programma nel cortile Bonet della Gam, dal titolo Odissea/Una lingua per un mare di mezzo dell’attore iraniano Milad Ansari, con la compagnia di Attori di Mezzo/Teatro e Viaggio tra Teheran e Palermo, Lina Prosa, Claudia Brunetto, Anna Barbera, e lo stesso Milad Ansari. Il progetto, curato da Lina Prosa e Anna Barbera, col nome di “Progetto Amazzone/Platea Civica”, porta in scena l’attore Milad che non parlando bene la lingua italiana si trova ancora in uno “stato di mezzo”. Alle 20,30, nel Chiostro è in programma l’incontro aperto al pubblico con gli autori e gli ospiti del Festival. Interverrà fra gli altri, Éric Biagi, Direttore dell’Institut français di Palermo, che presenterà la proiezione-evento Brûle la mer, proiezione frutto della collaborazione con Institut Francais per il progetto Sinergie. Alle 21, sempre nel Chiostro comincia la carrellata dei lavori in concorso con la proiezione del film “Rada” di Alessandro Abba Legnazzi (Italia 2015, 70’), alla presenza del regista e del direttore della fotografia Matteo Tortone. L’opera, già vincitrice al Torino Film Festival nella sezione Italianadoc, svela le storie che si intrecciano in una casa di riposo a Camogli, dove una ciurma di marinai in pensione aspetta l’ora dell’ultimo sbarco. Alle 22,10, andrà in scena la seconda proiezione-evento della settimana firmata Sinergie, il nuovo progetto che vede Sole Luna in partnership coi principali istituti di cultura internazionale presenti a Palermo e in Italia. Grazie all’incontro con l’Institut français viene presentato al pubblico “Brûle la mer” di Nathalie Nambot e Berchache Maki (Francia 2014, 75’), documentario sulla storia della diaspora tunisina in seguito alla Rivoluzione della Primavera tunisina. Seguirà alle 23,30 il libanese “We cannot go there now my Dear” di Carol Mansou (Libano 2014, 42’), racconto dolente della condizione dei profughi palestinesi. Dalla Siria, dove vivono da quando, nel 1948, sono stati costretti a fuggire dalla Palestina, cercano riparo in Libano: qui, divengono nuovamente profughi, non vedono riconosciuti i propri documenti. Come palestinesi, questa è la seconda volta che perdono tutto e che si ritrovano senza casa e senza patria.
Parallelamente alle proiezioni del Chiostro, proseguono in serata quelle al Cortile Bonet. Si comincia alle 21 con due cortometraggi “We are become death” di Jean-Gabriel Periot (Francia 2014, 4’), opera breve di un autore francese tra i più talentuosi del cinema contemporaneo, e “Bla cinima” di Lamine Ammar-khodja (Francia 2014, 82’), vera e propria incursione nel meta cinema, dove un regista si avventura per le strade di Algeri per intervistare la gente sul cinema. Rapito dagli incontri spontanei e dalle realtà della città, egli dipinge un vivido ritratto della città di Algeri, e compone una riflessione originale sul cinema all’interno del paese. Chiude le proiezioni, il lungometraggio “Those Who Said No” di Nima Sarvestani (Svezia, Iran 2014, 89’) che alza il velo su una verità scomoda della storia iraniana.
Tutti i film sono sottotitolati in italiano e inglese. L’ingresso a tutti gli eventi è libero.