Palermo ha risposto con ardore alla sua festa più amata che stavolta è stata costruita in soli dodici giorni. Secondo il sindaco Leoluca Orlando, che ha voluto seguire lo spettacolo sul Piano della Cattedrale tra la folla, e ha aperto poi il corteo del Festino con a fianco tutta la Giunta, “Il Festino della Misericordia, è stato il primo che si è svolto dopo pochi giorni dall’inserimento nel patrimonio mondiale Unesco dell’itinerario Palermo Arabo-Normanna, e si è concluso con una grandissima partecipazione da parte di tutta la città e con decine di migliaia di turisti. A nome della città, un grazie va agli organizzatori, agli artisti, ai volontari, al Prefetto, al Questore, a tutte le Forze dell’Ordine, alla Polizia Municipale e a tutti coloro che si sono prodigati per la riuscita della 391° edizione. Ringrazio il Sindaco di Düsseldorf, Thomas Geisel, che ha voluto partecipare, con la sua delegazione, ad una festa così sentita dalla città. Mai come in questa edizione il Festino, che si è concluso con una straordinaria esibizione pirotecnica, ha tenuto conto della grande generosità dei palermitani e dei siciliani nell’accoglienza ai migranti. Ieri ho voluto simbolicamente cedere la mia fascia al ragazzo che era sul carro, giunto a Palermo in uno dei viaggi della speranza, proprio per sottolineare la storica caratteristica dell’accoglienza della nostra città. La statua della Santuzza quest’anno è arrivata dal mare, a Mondello, e al porto si è svolta la bellissima sinfonia per navi composta dal Alvin Curran. Mai come quest’anno il mare è stato considerato come richiamo alla misericordia in una città che proprio nel 2015 ha approvato la Carta di Palermo, ritenendo che il diritto umano alla mobilità sia inviolabile e che il permesso di soggiorno sia ormai diventato un insopportabile strumento di schiavitù e di genocidio”.
“Una macchina perfetta messa insieme in soli dodici giorni – sono entusiasti Andrea Randazzo (Agave Spettacoli) e Natale Scrima (Tecnoline), che formano l’ATI che ha vinto il bando del Comune per l’affidamento del Festino -, nessuno ci avrebbe scommesso. Eppure ce l’abbiamo fatta, la gente era felice, ci hanno ringraziato in tanti. Noi, dal canto nostro, ringraziamo tutti coloro che hanno lavorato al Festino, e i tantissimi volontari che sono accorsi per aiutarci”.
“La Santuzza ha ricevuto l’omaggio della città ma soprattutto degli artisti di Palermo – dice il direttore artistico Lollo Franco che alla fine del Festino ha “risalito” il Cassaro ancora in costume di scena, stringendo mani e ricevendo congratulazioni – Insieme abbiamo ricostruito la sua storia vera, la gente l’ha capito e ci ha accompagnato in questo viaggio. E’ stata un’emozione immensa”.
Sono infatti stati impiegati 480 vigili urbani che hanno seguito l’intera manifestazione, di cui 140 solo per il corteo; un migliaio di addetti delle Forze dell’ordine, tutte rappresentate, e 70 volontari della Protezione Civile. Il carro da 8 quintali è stato tirato da trenta ragazzi tra universitari e migranti, che non l’hanno abbandonato un attimo, garantendo un corteo perfetto e senza alcun intoppo, neanche nei cosiddetti “punti critici”, ai Quattro Canti – quando il sindaco è salito sul Carro per il tradizionale grido “Viva Palermo, Viva Santa Rosalia” –; all’incrocio con via Roma, alla Marina. Ma il vero “abbraccio” solidale è venuto da cento volontari: PYC Palermo Youth Centre, dell’UDU Unione degli Universitari, da migranti indicati dalla Consulta delle Culture, da giocatori dello Sharks Palermo Football Americano che, prendendosi per mano, hanno creato una catena umana “a staffetta” ai due lati del Carro, facendo in modo che nessuno potesse intralciare il corteo. Ottimo anche il servizio di emergenza garantito da due PMA (presidio medico) e sette ambulanze lungo il percorso: i sanitari sono intervenuti più volte per aiutare spettatori colpiti da malore per l’afa e il caldo.
Lo spettacolo “Rosalia è Palermo” è iniziato alle 21,15 sul Piano della Cattedrale: molto apprezzate le affascinanti tecniche Sand art di Stefania Bruno e il videomapping di Giuseppe Calabrò. Regia di Lollo Franco, in scena anche nei panni del narratore e del cacciatore; musiche inedite di Ruggiero Mascellino, costumi e oggetti di scena di Davide Padiglione. Finito tra gli applausi lo spettacolo, gli attori si sono distribuiti tra il Carro e un carretto che apriva il corteo. Il Carro – blu e oro, con la Santa a prua avvolta da un mantello mosaicato; sopra sono saliti tre bambine, un’anziana, un migrante, un disoccupato, un detenuto, un disabile; Ruggiero Mascellino e i Cialoma, alcuni attori – si è quindi mosso tirato da giovani e migranti. Alla prima “stazione” ai Quattro Canti, il sindaco ha lanciato il tradizionale grido di Viva Palermo, Viva Santa Rosalia. E quattro ballerine hanno danzato nelle fontane dei Quattro canti. Percussioni e tamburinai all’incrocio con via Roma, danza su un palco a piazza Marina, performance a Porta Felice. Nel frattempo al Foro Italico migliaia di spettatori hanno seguito il concerto: sul palco Massimo Minutella con la Lab Orchestra, guest Lello Analfino; Daria Biancardi con la sua band, e i comici Matranga&Minafò. Conducevano Beppe Palmigiano ed Eliana Chiavetta. Hanno chiuso la serata gli spettacolari giochi pirotecnici curati da Giuseppe La Rosa: 30 lunghissimi minuti, la prima metà su un tappeto di musiche classiche e liriche, la seconda in un silenzio assorto, rotto solo da applausi e botti. Diretta televisiva su TRM (canale 13) e radiofonica a cura di RadioAction.