mercoledì , Ottobre 9 2024

Vergogna. Faraone vuole la Sicilia e Renzi pure

palermo piazza vergognaEsaurita l’indignazione per la privacy lesa del Premier impropriamente intercettato, si va all’attacco dell’atipico piddino insopportabilmente finocchio benchè siculo, già portatore di una legalità a tempo: ieri andava bene oggi “fete”: è scaduta. Il silenzio telefonico su una intercettazione del 2013 divulgata a due giorni da un: retorico, inflazionato, inutile, deviante e per ciò boicottato dai figli del suo malgrado eroe, 19 luglio ha scatenato l’inferno! Smentita dalla Procura e ribadita da un periodico, accusato di faziosità da quanti ne stanno facendo dogma, la mancata risposta all’infamante dichiarazione ha svelato gli arcani: Faraone vuole la Sicilia e Renzi pure, ma non ora a primavera, ora capace che se la piglierebbero i grillini. E basta con questo affettato callipigio, se ne vada; per favore o per forza. La ragione non importa: questa o quella per me pari sono.
Il 19 luglio quest’anno sarà perciò all’insegna del sostegno alla di lui figlia. Il di lui è il morto ammazzato dallo Stato assente. Stato ieri commosso, oggi solidale, domani disinteressato. Renzi ha telefonato per subito e poi anche gli altri. Gli altri, quelli sempre pronti a urlar VERGOGNA, parola sempre più priva di valore. Si gioca con questa parola svilita, svuotata, buona per un rigore mancato, per un disinibito vilipendio o per il più efferato oltraggio al genere umano ogni momento. Lacan diceva che c’era un notevole vantaggio all’aver vergogna ma anche che raramente si prova vergogna. Oggi più che mai pochi sono coloro che si vergognano, quando ne avrebbero di che e tanti sono invece gli evocatori perpetui di vergogna: pare un mantra da spalmare sugli altri però. In taluni casi il mutismo è parlante, anche se non risuona e certo meglio sarebbe usarlo di più, molto di più perché è cosa che torna narrè, la vergogna.

Gabriella Grasso


p.s.: “Mia sorella Rita ieri ha mandato un sms a Rosario Crocetta, scrivendogli di non presentarsi alle manifestazioni in via D’Amelio perché non sarebbe una persona gradita”. Lo rivela Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso dalla mafia, ospite di 24Mattino di Alessandro Milan su Radio 24. Borsellino ha aggiunto: “Rita gli ha scritto ieri dopo che si sono diffuse le prime notizie che davano per certa l’intercettazione che riguarda Crocetta. Lo stesso pensavo io ieri. Ora però sospendo il giudizio. Se le intercettazioni fossero in realtà una macchina del fango sarebbe un atto di sciacallaggio, aspetto che lo dica la magistratura. Ma in questo momento di incertezza Crocetta farebbe bene a evitare di presentarsi. Credo che non si presenterà, forse non l’avrebbe fatto Cuffaro ma Crocetta è una persona più sensibile umanamente”. Borsellino poi ha aggiunto a Radio 24: “Se questa intercettazione è reale è di una gravità estrema. Anche solo il fatto che Tutino abbia potuto dire una frase del genere vuol dire che riteneva di essere in condizione di farlo. Se ha ritenuto di potergliela dire significa che poteva farlo senza paura che Crocetta corresse da un magistrato per denunciare una minaccia del genere. Il che già è gravissimo. Se invece la notizia è stata costruita ad arte vuol dire che il degrado della vita politica in Italia è a livello intollerabile”. Infine Borsellino ha parlato della cosiddetta antimafia di facciata, denunciata dagli stessi figli di Borsellino, Lucia e Manfredi: “I giornalisti che hanno interpretato le parole di Lucia e Manfredi come dissociazione dalle manifestazioni del 19 in via D’Amelio sono cronisti che evidentemente non hanno mai partecipato. Saprebbero benissimo che i figli di Paolo non sono mai stati presenti alle nostre manifestazioni, hanno sempre tenuto un profilo basso, cosa che io apprezzo”.



Foto: Palermo, Fontana di Piazza della Vergogna, conosciuta anche come piazza Pretoria

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