Il peso della farfalla

Otto mesi ha chiesto il pm Antonio Rinaudo per Herri De Luca. Otto mesi per aver istigato a sabotare una cosa nociva, inutile e costosa: la TAV. «Non sono un martire né sono una vittima, sono un testimone della volontà di censura della parola. Questa sentenza sarà un messaggio sulla libertà di espressione». Fosse stato il barbiere o il lattaio o la casalinga passi, ma un intellettuale impenitente come a De Luca? Giammai!
Le parole di uno scrittore sono pietre e difatti l’Italia, essendo il paese dei poeti, è quello che è perché da sempre ascolta i poeti! Cosa a vista non ci vuole prova, diceva mia nonna. Ora, questa mia vuole solo rasserenare quanti temono per la loro libertà di parola.
Stiano sereni i parolai, che solo se pensata la parola è letale. Quanti hanno penato per Corona e tribolato per l’eccessiva gravità, con cui la Giustizia ha calcato la mano sulle sue povere spalle e alla domanda: “ma allora per Herri?” hanno risposto “Herri chi?” Stiano sereni. Tornino pure a imprecare contro i giudici comunisti gli orfani del Cavaliere e tornino ad augurare la morte ai tanti, troppi, Aylan che meno ce n’è meglio è, i puristi della Nazione. Stia sereno Calderoli che è bastata la condanna, per corna e terùn, all’ormai innocuo Bossi. Torni pure a vomitare odio razziale il senatore, libero di esprimere la sua opinione purchè non impicci gli interessi della casta.
L’insulto, perfettamente adeguato alla mente che l’ha pensato, era stato definito “assolutamente scioccante” dall’Alto commissario Onu per i diritti umani e lo stesso Partito Democratico, che oggi si appella alla Carta Costituzionale per la libertà di opinione di Calderoli, allora ne aveva chiesto le dimissioni. A questi senatori che trovano normale il parallelismo tra una donna nera e un orango e ai deputati che pensarono, votarono, acchè Mubarak fosse lo ziano di Rubi Rubacuori, chiediamo: “di Herri De Luca che ne facciamo?” Chiedo scusa. Herri De Luca è solo un intellettuale! Calderoli è invece un senatore e per giunta espressione della Lega e si sa che i leghisti scherzano sempre anche quando sono seri.

Gabriella Grasso