La pasta al cavolfiore che non ti aspetti!
Dopo aver salutato l’ estate e con essa i vari cibi freddi e bevande dissetanti che hanno contribuito a ristorare dal caldo opprimente, ecco che ci prepariamo a dare il benvenuto all’autunno e a cedere il posto alle verdure tipiche di stagione che accompagneranno sicuramente molti nostri piatti nei mesi successivi: una di queste è il cavolfiore!
E’ luogo comune associare le verdure a cibi insapore, dietetici e poco appetitosi ma ecco che qui smentiremo immediatamente queste dicerie proponendovi un piatto ricco e saporito da servire con sicuro successo sulle tavole nelle fredde giornate autunnali.
Grazie alla combinazione di piu’ ingredienti anche un semplice ortaggio come il cavolfiore puo’ trasformarsi in una prelibata pietanza… non ci credete? Provate per credere!
Occorrono:
– 350 g di rigatoni piccoli
– 1 cavolfiore
– 30 g di uvetta
– 30 g di pinoli
– 1 cipolla media
– 6 filetti d’ acciuga sott’olio
– 1 bustina di zafferano
– 2 cucchiai di pecorino o parmigiano grattugiato
– 2 cucchiai d’ olio
– sale e pepe q.b.
Preparazione:
Cominciate col mettere l’ uvetta in una tazza e copritela di acqua tiepida.
Pulite il cavolfiore suddividendolo in cimette e lavatelo. Tuffate le cimette in abbondante acqua salata in ebollizione. Cuocetele per una decina di minuti quindi tiratele su con il mestolo forato conservando l’acqua che servirà per lessare la pasta.
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Mentre il cavolfiore cuoce, affettate finemente la cipolla e fatela appassire in un tegame con l’olio.
Appena la cipolla comincia a prendere colore bagnatela con mezzo bicchiere di acqua calda nella quale avete fatto sciogliere lo zafferano; fate insaporire per qualche minuto quindi unite il cavolfiore, l’uvetta sciacquata e asciugata, i pinoli e i filetti d’ acciuga spezzettati.
Salate poco, mescolate, incoperchiate e proseguite la cottura per una ventina di minuti.
Lessate la pasta al dente, scolatela e fatela saltare per un paio di minuti nell’ intingolo di cavolfiore quindi spegnete la fiamma, spolverate di formaggio, mescolate ancora e servite subito con una macinata di pepe.
Questo piatto, dal sapore inconsueto, appartiene alla tradizione siciliana dove è chiamato pasta “chi vrucculi arriminati”.
Oriella Romano