Piazza Armerina perde la regia del distretto socio-sanitario D24
di Massimo Greco
Il primo in ordine di tempo degli effetti derivanti dalla fuoriuscita del Comune di Piazza Armerina dal libero Consorzio comunale di provenienza sarà la rimodulazione dell’ambito territoriale d’intervento del distretto socio-sanitario D24, di cui il Comune di Piazza Armerina risulta ancora essere capofila.
Com’è infatti noto, nella Regione Sicilia la distrettualizzazione territoriale prevista dalla legge n. 328/2000, già praticata in Sicilia per le prestazioni sanitarie, si è attuata con l’avvio del I° triennio della legge n. 285/97, con la costituzione degli ambiti territoriali di intervento, a livello provinciale. Fra i 55 distretti socio-sanitari individuati per le finalità di cui alle “Linee guida di indirizzo” per la definizione del piano socio-sanitario regionale vi è quello di Piazza Armerina che comprende anche i Comuni di Aidone, Barrafranca e Pietraperzia.
Appare evidente che al cessare del vigente piano di zona 2013/2015, Piazza Armerina cesserà la funzione di Comune capofila del Distretto socio-sanitario D24, la cui nuova programmazione richiederà una preliminare ridefinizione dell’ambito territoriale d’intervento. Si dovrà quindi attendere la modifica alla tabella contemplata nelle “Linee guida per l’attuazione del piano socio-sanitario della Regione siciliana”, decretate con provvedimento presidenziale del 4 novembre 2002, per approntare il nuovo piano di zona per il prossimo triennio 2016/2018.
E’ quindi fallito il tentativo, espressamente richiamato nelle citate Linee guida, di “rafforzare l’identità socio-sanitaria, intesa in una logica di integrazione”, verosimilmente concepito solamente in termini di pacifica convivenza burocratica. Del resto, se due degli elementi fondanti del processo identitario di una comunità – popolo e territorio – sono stati concepiti dalla novella legge di riforma degli enti intermedi come elementi costitutivi e non come elementi meramente funzionali, è naturale che tutte le articolazioni istituzionali attraverso le quali viene esercitata la sovranità (il terzo degli elementi costitutivi) subiranno un adattamento, ancorchè in difetto.
La modifica del distretto socio-sanitario trascinerà inevitabilmente la modifica del distretto sanitario, con immediate ripercussioni sull’organizzazione dei servizi sanitari ospedalieri e territoriali presenti nel Comune di Piazza Armerina. Quest’ultimo adeguamento, tuttavia, sarà più complesso e più lungo perché richiede delle modifiche normative sia di rango secondario (piano sanitario regionale e piani sanitari aziendali) che primario (legge di riforma del sistema sanitario regionale).
In tale contesto, la difesa ad oltranza del presidio ospedaliero di Piazza Armerina dovrà cambiare inevitabilmente strategie e, soprattutto, interlocutori.
L’Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l’Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono.
(Giuseppe Prezzolini)