Nei giorni scorsi conferenza sul tema “La Sicilia, l’isola del vino”. Su invito della Pro Loco di Valguarnera “Terre di Carrapipi”, presieduta da Giuseppe Accascina, è stato ospite il chiarissimo prof. Antonino Buttitta (nella foto), antropologo di grande prestigio nazionale e internazionale, che ha intrattenuto con la consueta verve il numeroso e qualificato pubblico. Giuseppe Accascina, dopo i rituali saluti, ha evidenziato che la scelta del tema del Vino non è casuale, “scaturisce dal suo valore e dalla sua storia, anche culturale”. “L’incontro di oggi vuole essere – ha concluso – uno stimolo a riprendere la coltura dei vitigni nelle nostre zone, dove sino agli anni ’60 del Novecento, si aveva una significativa produzione, testimoniata, come nel caso di Valguarnera, dalla presenza di ben dodici palmenti in attività”. E’ toccato a Nino Buttitta con la sua erudizione, sterminata e preziosa, raccontare la storia del vino in Sicilia, calamitando l’attenzione del pubblico presente. Una lezione, che ha preso interamente gli astanti, intercalata da divagazioni con pillole di sapienza e saggezza. L’oratore ha iniziato a dire che il Rosso dell’Etna, biblino, inzolia, sono i più antichi vini siciliani nati da vitigni portati dai greci nel IV secolo a.C. Durante la dominazione romana, ha continuato, si è avuto un periodo di sviluppo e poi la decadenza. Durante il dominio arabo, nonostante il divieto del corano che non consente ai musulmani di bere vino, le vigne in Sicilia non scomparvero tant’è che è menzionato nelle poesie di poeti arabi. Con gli aragonesi si ha un’espansione della coltivazione della vite. I viaggiatori stranieri ne esaltarono la bontà e sarà oggetto di enfasi in letteratura. Sono gli inglesi Woodhouse, Whitaker, Ingham e Pyne, con i Florio, ha detto, che incrementano la viticultura in Sicilia. Anche i nobili si adattano ad impiantare nuovi vigneti, con vitigni non solo autoctoni. In questo modo incrementano la loro ricchezza e nascono le prime aziende quelle storiche dei Salaparuta e dei Planeta. Nei tempi moderni l’Isola diventa terra di conquista di grandi imprenditori del nord dell’Italia e così s’insediano la famiglia Marzotto e Zonin che afferma: “in Sicilia c’è spazio per tutti”. Oggi, ha concluso il prof. Buttitta, la Sicilia con i suoi 160 ettari di vigneti e i suoi 10 milioni di ettolitri, è la prima regione d’Italia produttrice di vino di alta qualità, e nel contempo, essendo uno dei fattori importanti della sua economia, appartiene al suo futuro. Ha affermato, infine, che i vini siciliani sono apprezzati e venduti in tutto il mondo e in Italia occupano i primi posti come testimoniano le guide Gambero Rosso e Slow Wine.
Check Also
ASP Enna. La Società Enna Calcio testimonial della campagna donazione sangue
I giocatori e i dirigenti della Società Enna Calcio hanno visitato il Centro Trasfusionale dell’Ospedale …