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Il Consorzio Ennese Universitario preda di cannibalismo istituzionale

Il Consorzio Ennese Universitario preda di cannibalismo istituzionale
di Massimo Greco

Ceu_ennaPer l’anno 2016 il Sindaco di Enna si augura, tra gli altri punti programmatici, che il Comune possa riavere quel ruolo politico e istituzionale utile ad assicurare stabilità alla governance dell’Università Kore, tanto da avere richiesto una specifica seduta di Consiglio comunale. E’ cosa buona e giusta, così come opportuno sarebbe conoscere le modalità attraverso le quali il Comune di Enna intende fare ciò, soprattutto dopo che lo stesso ha deliberatamente deciso di uscire dal Consorzio Ennese Universitario (CEU). Il Comune di Enna infatti, protagonista assieme all’ex Provincia Reg.le e alla Camera di Commercio, di avere promosso il CEU per la promozione degli studi accademici nel centro della Sicilia, ha inopinatamente, e con una motivazione fantasiosa, deciso di uscire dalla creatura che lo stesso aveva contribuito a generare. Con delibera del 10 marzo 2014 la Giunta comunale presieduta dal precedente Sindaco Garofalo, nel contesto di una rimodulazione complessiva delle partecipazioni del Comune in società e consorzi in ottemperanza alle normative sul contenimento della spesa pubblica, ha proposto al Consiglio comunale l’uscita dal CEU per le seguenti ragioni “…in considerazione che la Kore ha assorbito il CEU”. In sostanza, la Giunta comunale ha ipotizzato una sorta di endo-cannibalismo o cannibalismo funerario, praticato anche nei confronti di parenti stretti. La Fondazione Kore, infatti, altro non è che uno strumento del CEU e non certo il contrario. Ma la cosa più grave è che il Consiglio comunale, individuato dalla legge quale organo competente all’adozione di siffatte scelte, ha in data 22 ottobre 2014 acriticamente approvato la proposta della Giunta, senza alcuna differenziazione tra maggioranza e minoranza consiliare. Appositamente interpellati sulla questione alcuni Consiglieri comunali hanno così risposto: a) “dovevamo uscire dal CEU perché lo imponeva la legge”, b) “non ricordo, ma ero presente alla seduta?”, c) “il CEU ha concluso la sua missione istituzionale”, d) “dovevamo fare una sola scelta consortile e abbiamo optato per il mantenimento della quota all’Ente Autodromo di Pergusa”.

Ora, in disparte l’infondatezza delle diverse risposte fornite a posteriori, peraltro nessuna delle quali coincidente con quella ufficiale scritta in delibera, il problema di fondo è la disarmante assenza di consapevolezza registrata sulla questione. In tale contesto, riprendere i fili di una ragionamento politico e istituzionale sul trifasico rapporto tra il Consorzio Ennese Universitario la sua Fondazione e la Libera Università Kore, ancorchè necessario, è un’impresa assai ardua.

Al Sindaco Di Pietro per il 2016 auguriamo certamente, e con sincerità, di riuscire a raggiungere gli obiettivi programmatici, ma agli ennesi auguriamo tanta ma tanta fortuna!

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