Alla casa del padre è tornato il figliol perduto. Voci, urla, strepiti, “noi, no!”, “noi mai!” come se quello fosse il male assoluto e invece…la verità viene denudata dal tempo. Leonforte lo vuole. Leonforte lo pretende e noi per amor di patria cediamo all’orrido reimpasto. Si fondano forze vecchie e nuove, che vecchie lo erano appena nate, si dia voce alla creatura che inneggia al bene comune, si ascolti il pianto del paese e ci si ricongiunga in un blob compatto e coeso. Avanti popolo che il peggio è passato, ora che tutto è come sempre avrebbe dovuto essere, ora che l’Arca è approdata al monte e il Big Bang è cresciuto, ora che il Partito si è omologato alla nazione, ora, e solo ora, il sole sorgerà di nuovo e sulla piazza Margherita, per l’occasione vestitasi a festa, la manna sgorgherà. Esulta Leonforte il futuro è ora. I reietti offesi per la vittoria del bene, tacciano. Tacere si deve dinnanzi alla rinuncia delle logiche personalistiche e sappiano i gufi che la frammentazione ha danneggiato il nostro paese negli ultimi anni, la frammentazione e non il disinteresse o l’incapacità amministrativa. Si apre una stagione nuova e tutti sono chiamati a fare. Passato carnevale questo scherzo continuerà?
Gabriella Grasso
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