I temi etici sono troppo delicati per poterli trattare in modo esaustivo ed univoco. Non ci sarà mai una sola verità. L’acceso dibattito pubblico sulle unioni civili e, ancor più, sull’adozione del figlio del partner in una coppia omosessuale (per favore smettiamo di utilizzare formule linguistiche inglesi che non ci appartengono), sta innescando un processo di ghettizzazione al contrario. Non dimentichiamo che tolleranza e rispetto camminano sempre a doppio senso di marcia.
In questi giorni la famiglia tradizionale sembra diventata improvvisamente anacronistica, obsoleta, roba da gente bigotta, arretrata e omofoba. Viceversa, ogni altra forma strana e discutibile di “famiglia” è trendy, sinonimo di modernità e segno dei tempi che cambiano.
Accettare la diversità vuol dire aprirsi al cambiamento con un approccio benevolo e positivo, ma la diversità non deve diventare arroganza. I diritti sono sempre difendibili, ma prima di tutto vanno riconosciuti ai più deboli. Un figlio purtroppo non è un diritto, è un dono. Su questo non c’è legge che tenga. Se bastasse appellarsi al desiderio di avere un figlio, o all’amore che gli si potrebbe donare, allora anche i singles ne avrebbero diritto, anche i fratelli e le sorelle. Chiunque fosse capace di amare potrebbe adottare o “procurarsi” in qualche modo dei figli. Non ci si rende conto, però, che a volte l’amore di un adulto, sincero e forte per quanto possa essere, può sfociare nell’egoismo. Comprensibile e ammirabile ogni slancio d’amore per un bambino, ma chi deve ancora venire al mondo ha tutto il diritto di essere tutelato, in quanto incapace di scegliere. Sarebbe una vera arroganza decidere al posto suo e convincersi che una famiglia omogenitoriale sia quanto di più bello e sano possa esistere.
Se interpellati a tempo debito, quanti di noi avrebbero scelto di avere due mamme o due papà? E soprattutto, quanti avrebbero desiderato nascere dall’altra parte del mondo, da un freddo e sconosciuto utero a gettoni? L’amore tra due persone è sempre degno di rispetto. Anche il senso di paternità/maternità. Nessuno vuole negarlo a qualcun altro, ma i bambini, veri protagonisti di questo acceso dibattito, lasciamoli fuori da scelte così difficili e complicate.
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