Civili, il termine divenuto “onomatopeico”
rende incivile chi lo pronuncia
Il punto sul decreto Cirinnà, e sulla percezione che di questo ne abbiamo
Che una proposta di legge venga manipolata nei suoi contenuti e tirata da una parte e dall’altra come un fantoccio è ormai risaputo; deve calzare a pennello sugli interessi di diversi soggetti politici, deve fare da collante o da moneta di scambio tra le quasi mille poltrone coronate del nostro Parlamento
Bruciavano reggiseni o streghe per chiedere autonomia? La donna libertina e traditrice del divorzio e dell’aborto oggi si è trasformata nuovamente nell’angelo del focolare mood anni ’50? Il preservativo, figuratevi, è un termine pronunciato anche dal Papa!
Evidente che la manipolazione di certi temi sensibili è inevitabile, il tradimento di chi si era giurato sostenitore ad oltranza era prevedibile, i mille rinvii e gli smussamenti alla legge erano il minimo che potessimo aspettarci da una decreto che ha odore di stantio come se provenisse direttamente dagli anni ’70.
Mera strumentalizzazione che, a differenza di certi altri argomenti, colpisce alcune famiglie (sì famiglie). Perché a differenza di quanto pensino e dicano i detrattori del decreto, si sta ragionando sulle spalle di persone aggregate a famiglia e che meritano quindi un trattamento paritario senza votazioni di convenienza.
Adesso ci siamo tutti un po’ stufati di fare i paladini, di schierarci e di argomentare pro o contro la legge, ma ciò che più fa sdegno sono le argomentazioni e la letteratura prodotta da un mese a questa parte farcita di idiozie scientifiche e paradigmi moderni che ci fanno rimpiangere il medioevo.
E’ moda, dice qualcuno, essere pro gay, esser amico o averne nella compagnia… Ma in realtà quello che davvero sta accadendo è che quantomeno si stia diffondendo un’idea di naturale eguaglianza, un’idea semplice, quasi democratica (come democratico non sa essere il nostro Senato) non faziosa ma oggettiva, anche da chi non accetta fino in fondo che esistono persone che prendono il caffè zuccherato e altri no.
Dina La Greca