Oggi non si mangia carne. Ma concorrere per la fascia di Miss
A Canicattì al via le selezioni per “Miss Bella in carne”
Sbarca in Sicilia il concorso di bellezza dedicato alle over taglia 48, la bellezza nascosta sotto l’adipe, lo rinominerei io.
Perdonate l’assunto presuntuoso, o pretestuoso che sia, ma ho sempre rifiutato ogni stereotipo di bellezza canonizzata o etichettata, e quando si intitolano concorsi di ‘bellezza’ con questi preconcetti io storco il naso.
La questione della bellezza non sta nei cm di carne attorno allo scheletro, ma è anche vero che annoverare le eccedenti burrosità tra le tipologie di bellezza mi pare eccessivamente ottimistico. Il regolamento parla chiaro “sono ammesse al concorso tutte le ragazze maggiorenni che vestono dalla taglia 48 in su, senza limiti”; e per quanto mi sforzi di pensare politically correct non ci riesco proprio a trovare bellezza oggettiva in forme ‘eccessivamente armoniose’.
Giusto! La bellezza è soggettiva, è apartitica, non standardizzata e non etichettabile. Ma devo ammettere che, già rifuggendo per natura ogni tipo di concorso mercificato dell’essere umano e perfino quelli canini, mi trovo ora in estremo disappunto ad accettare una fiera di carne over size.
Il grasso va tenuto e mostrato con estremo pudore come qualsiasi altra caratteristica sensibile femminile, non gettato in pasto a mercificanti. Vero anche che, sempre come decanta il regolamento, potrebbero sorgere anche future collaborazioni lavorative, cinematografiche addirittura, ma alla mia età ne ho visti infrangere troppi specchietti per allodole…ma questo è un altro discorso.
Credo nella bellezza, sono convinta, come disse qualcuno, che salverà il mondo, ma se vogliamo salvarlo con una taglia 54 penso che partiamo con troppa zavorra. Non appongo etichette, ma è irragionevole una candidatura che misuri i cm in esubero, e non mi addentro nella questione medica che i cm in esubero portano con sé, e quindi boccio a priori, liberissimi tutti eh!, la fiera della carne. Opto per ragionevoli discussioni letterate sulla bellezza e sui margini che deve contenere, ma certo non sulla passerella rinforzata di un concorso da Miss.
Dina La Greca
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