Né autodromo, né Riserva naturale. Pergusa potrebbe presto diventare centro di estrazione di materie prime. Proprio quando l’opinione pubblica e molte associazioni discutono sul prossimo referendum sulle trivellazioni ecco arrivare una – inaspettata quanto preoccupante – notizia secondo cui nei giorni scorsi il sindaco di Enna ha incontrato Hassanal Bolkiah, sultano del Brunei già agli onori della cronoca per lo sfarzoso matrimonio del figlio minore, il quale pare abbia proposto a Dipietro la possibilità di acquistare l’autodromo di Pergusa o averlo in gestione per trent’anni.
Fin qui tutto normale e magari anche auspicabile visto che l’attuale management non è riuscito a farlo decollare. I dubbi pare siano sorti nel momento in cui Hassanal Bolkiah ha esternato quelle che sono le sue reali intenzioni: estrarre petrolio presente sotto il lago. A questa richiesta pare che il sindaco sia andato in escandescenza arrivando a far saltare il tavolo della trattativa ma quando il sultano – ed i suoi intermediari – gli hanno esposto il progetto il sindaco, ingolosito da questa opportunità, pare abbia fatto marcia indietro.
Nell’intero indotto si verrebbero infatti a creare oltre 500 posti di lavoro tra avvio del cantiere e interventi a regime. Presente ovviamente anche la Regione con un intermediario scelto personalmente da Crocetta che ha fatto chiedere per sé posti per “amici” vicini a sé. Questa volta però a fare un passo indietro sono stati i rappresentanti del sultano inizialmente restii ai gay. Ma questa sarebbe stata la conditio sine qua non per avere l’ok della Regione.
C’è però adesso un ostacolo o forse due. Sul primo sta già lavorando Dipietro (che si è chiuso nel suo solito silenzio non volendo commentare per ora la notizia) che vuole convincere le associazioni ambientaliste già sul piede di guerra. Le ha già incontrate informalmente ricevendo un primo netto, e scontato, rifiuti e l’annuncio di barricate. Il sindaco avrebbe poi spiegato che la fauna sarebbe stata spostata in altri luoghi e quindi salvata e che l’alternativa sarebbe stata – quasi immediata – l’utilizzo esclusivo del circuito.
Su queste posizioni le associazioni ambientaliste starebbero riflettendo e le parti torneranno ad incontrarsi il 18 aprile.
Il secondo ostacolo, ma questo meno influente, sarebbe dato dall’intervento di Crisafulli che venuto a conoscenza della trattativa avrebbe obbligato i suoi ad ostacolare ogni tentativo perchè, avrebbe detto furioso, “il circuito è mio e decidiamo noi il da farsi”.