In Sicilia ogni giorno chiudono otto imprese artigiane e tra il 2011 e il 2015 pure 16.432 punti vendita al dettaglio. L’edilizia è in putrefazione e il turismo arranca. L’isola non cresce anzi la denatalità è la più bassa dal dopoguerra e al paesello ci si attacca ai pensionati per il pane quotidiano. I cervelli se ne vanno e con loro pure il resto del corpo. Il lavoro da noi è più un’idea che una concretezza. A sentire Renzi l’Italia sta correndo, sta facendo le cose e il Masterplan per il Mezzogiorno c’è, c’è anche se non si vede. Il Piano di rilancio del Sud, secondo i progetti governativi, dovrebbe avvenire secondo due linee direttrici: sussidi per le imprese e utilizzo concreto dei fondi comunitari. Il Governo ha previsto, nell’ultima legge di Stabilità ben 617 milioni di euro annui dal 2016 al 2019 sotto forma di crediti d’imposta. Il provvedimento però ancora non è partito e i fondi europei se ne torneranno a Bruxelles se non verranno adeguatamente impegnati. Il Sud è la Grecia d’Italia, il Sud ha fallito, il Sud non lavora insomma e le poche imprese sfruttano le troppe braccia a loro piacimento, ma un Primo Maggio non si nega a nessuno e allora buon Primo Maggio sopratutto ai cervelli restanti, a quelli che non fuggono che ci provano che ci credono ancora nella possibilità di riscatto senza passare dal CIAONE magari, che se l’epurato era cosa tinta, l’epuratore non mi pare tanto meglio. Auguri lavoratori e coraggio che prima o poi il Ciaone ce lo “rendiamo”.
Gabriella Grasso
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