Enna. In assenza di proroga legislativa la TARI 2016 non è più approvabile
di Massimo Greco
Si potrebbe dire “piove sul bagnato” al Comune di Enna, ma come si fa a rimanere silenti di fronte a fatti ed atti che rischiano di generare un ennesimo contenzioso con i contribuenti. Al netto della questione più attuale – oggetto di dibattito politico circa l’ipotesi di gestione comunale del servizio di raccolta dei rifiuti – l’articolazione tariffaria della TARI per l’anno 2016 rischi di non potere più essere approvata dal Consiglio comunale se non arriva un decreto legge che proroga il termine ultimo per l’approvazione del bilancio di previsione ancora oggi fermo al 30 aprile 2016. Il Ministro Alfano infatti, ad una recentissima e specifica domanda dell’ANCI Sicilia ha risposto di non essere più nelle condizioni di prorogare con decreto ministeriale il citato termine, ma occorre un provvedimento legislativo.
Ciò significa che il Comune potrà riscuotere i propri tributi locali (compreso la TARI) solo sulla base dell’articolazione dell’anno precedente 2014 che, in teoria, potrebbe non essere più adeguata alle sopravvenute esigenze finanziarie del Comune alla luce dei traumatici tagli operati dalla Regione. Il superamento del termine ultimo per l’approvazione del bilancio di previsione rappresenta un limite perentorio ed insuperabile ai fini della determinazione di aliquote e tariffe dei tributi locali. Per l’anno 2014 i Comuni hanno potuto riscuotere la TARI solo perché il legislatore statale ha previsto, in via del tutto eccezionale, un’espressa deroga circoscritta all’anno d’imposta.
Farebbe quindi bene il Comune di Enna, che ad oggi non ha ancora approvato né il Piano finanziario né l’articolazione tariffaria della TARI, ad evitare l’ennesimo scontro con i contribuenti in questa materia, sincerandosi della concreta volontà del Governo centrale di prorogare il termine per l’approvazione del bilancio di previsione prima di procedere all’approvazione di atti illegittimi.