sabato , Ottobre 5 2024

2 giugno

2giugno roma
Nel settembre del 1945 venne convocata una Consulta Nazionale, composta da 222 membri, che emanò la legge sul referendum popolare per la decisione tra monarchia e repubblica e la legge per l’elezione a suffragio universale, maschile e femminile, dei Deputati dell’Assemblea Costituente, col sistema proporzionale a liste concorrenti, con collegi elettorali plurinominali e con un collegio unico nazionale per l’utilizzazione dei voti residui. Il 2 e il di 3 giugno del 1946, per la prima volta dopo il 1924, si andò dunque alle urne. Tutti i cittadini maggiorenni ossia quanti avevano compiuto 21 anni e per la prima volta le donne, ebbero diritto di scegliere fra monarchia e repubblica. Diritto cancellato dal ventennio appena trascorso. Il referendum istituzionale sancì la vittoria, con 12.717.923, della repubblica contro 10.719.284 della monarchia. Il 18 giugno del 1946 la Corte di Cassazione proclamò ufficialmente la vittoria della repubblica. I dissensi, i dubbi e gli scontri accompagnarono e la neonata repubblica e l’elezione dei 556 costituenti che riunitesi in assemblea, secondo il decreto-legge luogotenenziale del 25 giugno 1944 n. 151, dal 25 giugno al 31 dicembre del 1947 scrissero la Carta Costituzionale. Il primo atto dell’Assemblea Costituente riunitesi a Montecitorio fu l’insediamento di Giuseppe Saragat a Presidente dell’Assemblea, in seguito sostituito nel 1947 da Terracini; ne seguì il 28 giugno l’elezione a capo provvisorio dello Stato di Enrico De Nicola. L’Assemblea Costituente nominò al suo interno 75 membri per la stesura del progetto generale della Costituzione e la commissione si suddivise a sua volta in tre sottocommissioni, coordinate dal Comitato di redazione o Comitato dei diciotto. La Commissione dei 75 terminò i lavori il 12 gennaio del 1947 e il 4 marzo cominciò in aula il dibattito del testo. Il testo finale della Costituzione italiana fu definitivamente approvato il 22 dicembre e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 27 dicembre del 1947. La Costituzione repubblicana, fu frutto della lotta antifascista e rappresentò il momento più alto del processo di libertà e democrazia perché sancì la sovranità popolare, entrò in vigore il primo gennaio del 1948 ed ebbe il supporto di 21 madri della Patria. 21 su 556 il 3,78%. Adele Bej, Nadia Gallico Spano, Nilde Jotti, Teresa Mattei, Angiola Minella, Rita Montagnana, Teresa Noce, Elettra Pollastrini, Maria Maddalena Rossi, Laura Bianchini, Elisabetta Conci, Filomena Delli Castelli, Maria De Unterrichter Jervolino, Maria Federici, Angela Gotelli, Angela Guidi Cingolani, Maria Nicotra, Vittoria Titomanlio, Angelina Merlin, Bianca Bianchi e Ottavia Penna Buscemi.
Fra di loro quattordici erano laureate, molte erano insegnanti, qualcuna giornalista-pubblicista, una sindacalista e una casalinga; 14 erano sposate e avevano figli. Molte avevano preso parte alla Resistenza, pagando spesso personalmente e a caro prezzo le loro scelte, come Adele Bei, Teresa Noce e Rita Montagnana.
Cinque di loro: Maria Federici, Nilde Iotti, Teresa Noce, Angelina Merlin, Angela Gotelli entrarono a far parte della Commissione dei 75. Ora essendo questa Carta messa in discussione ci pare doveroso conoscerla prima di cambiarla e dato che il tempo c’è e la volontà pure noi ne scriveremo, la lettura come sempre non è obbligatoria, ma specie in questo caso fortemente consigliata.


Gabriella Grasso

Check Also

Carlo Amata il primo abbonato dell’ASD Città di Troina per la stagione 2024/25

Si chiama Carlo Amata il primo abbonato dell’ASD Città di Troina per la stagione 2024/25, …