sabato , Ottobre 12 2024

Shakespeare, dai sonetti. Cielo

cieloIo vidi più d’un glorioso mattino
sovranamente illudere le vette
baciando i prati con l’oro del viso,
l’acque splendendo in alchimia celeste,
e poi lasciarsi prendere il sembiante
di paradiso da un’orda di nembi
e al mondo spento rubarsi, velato
fuggendo col suo sfregio all’occidente.
Così il mio sole una mattina raggiò
in trionfo di luce a me gli sguardi,
ma ahimè, fu mio soltanto per un attimo:
nubi mondane me l’hanno rubato.
Pure sdegno non ho: sole terrestre
può offuscarsi, se infosca il sole in cielo.


William Shakespeare

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