Gli incroci stradali e le strade di Enna invasi da cartelloni pubblicitari
adesso anche nella forma psichedelica
di Giuseppe C. Vitale – Urbanista
Abbiamo scritto tempo fa che la bellezza non appartiene più a questa Città che nei secoli scorsi era perfino annoverata fra quelle imperiali federiciane. Ma è ampiamente risaputo e riconosciuto che il tempo e il non coltivare stabilmente la memoria storica cancellano anche le testimonianze più auliche.
Scrivemmo tempo fa anche del fatto che nella fantasiosa ed abusiva risistemazione del quadrivio di Enna bassa ben presto questo luogo così macchinosamente regolato sarebbe diventato il luogo preferito dell’assalto della cartellonistica pubblicitaria come unico elemento qualificante dell’arredo urbano.
A queste facili previsioni qualcuno, perfino, sorrise prevedendo che al contrario sarebbe diventato un luogo dove il verde urbano (non le erbacce) avrebbe avuto grande rilevanza e dove la sicurezza stradale poteva trionfare (al netto dei numerosi incidenti cui siamo costretti ad assistere).
Sta di fatto che negli ultimi tempi, settimane e giorni abbiamo la concreta conferma di quanto avevamo previsto. Le aree confinanti con le strade urbane, gli incroci, gli slarghi e qualunque cosa che assomiglia ed abbia la forma e la configurazione di piazza o meglio di “slargo” è assaltata da una invadente cartellonistica stradale che non sappiano se autorizzata o abusivamente collocata.
Oramai assistiamo inermi alla continua offesa al paesaggio urbano provocata dalla invadente presenza di cartelloni pubblicitari perfino sovradimensionati rispetto alle reali esigenze del mercato locale e le strade sono ridotte ad essere il luogo per ospitare supporti e tralicci di ogni tipologia collocati secondo la logica dello “spaglio” e con caratteristiche e dimensioni offensive di qualsiasi elementare regola che si richiami ad esempio a quello che nelle vecchie scuole di architettura si definiva come decoro ed ornato urbano.
Ma l’invadenza eccessiva e fuori misura della cartellonistica pubblicitaria richiede la necessità di ripulire ogni angolo delle strade di Enna e, soprattutto quelle di Enna bassa, dalla bruttezza di questi cartelloni pubblicitari inseriti in ogni spazio libero residuale che oltre ad essere elemento offensivo al buon gusto risultano ostativi a qualunque intervento di riqualificazione urbana.
Una volta tanto potremmo ispirarci a quelle buone pratiche che vengono dal Trentino Alto Adige dove, nei territori interni e di montagna come il nostro, è vietato lo scempio provocato dalla cartellonistica pubblicitaria. Tutto ciò è anche espressamente e chiaramente vietato dall’art. 23 del Codice della strada che prescrive, appunto, il divieto di collocare insegne, cartelli, manifesti, impianti di pubblicità o propaganda, segni orizzontali reclamistici, sorgenti luminose, visibili dai veicoli transitanti sulle strade, che per dimensioni, forma, colori, disegno e ubicazione possono ingenerare confusione con la segnaletica stradale, ovvero possono renderne difficile la comprensione o ridurne la visibilità o l’efficacia, ovvero arrecare disturbo visivo agli utenti della strada o distrarne l’attenzione con conseguente pericolo per la sicurezza della circolazione; in ogni caso, detti impianti non devono costituire ostacolo o, comunque, impedimento alla circolazione delle persone invalide.