Infuocare. Come i quasi 50° che si percepiscono oggi al sole di Sicilia, e ancora peggio nelle montagne ennesi…
Ma non sono un metereologo, bensì una lamentosa strana siciliana che detesta il caldo; solo quello estivo però. Perché il sacro fuoco della passione isolana l’ho tutto. Ma qui non si blatera della sottoscritta…
Con passione infuocante la Sicilia e i siciliani vivono le loro ore terrene, fin da quando erano gli dei greci a comandare in questo lembo di terra passionaria. Si narra che Venere amasse più il nostro Mediterraneo che l’Egeo della sua Grecia, dove specchiava le sue beltà.
Le innumerevoli bellezze di questa terra si concentrano in tre colori: giallo, azzurro e rosso. Grano, mare e lava.
Come? se non attraverso questa combinazione, potevano nascere miti e leggende di impatto emotivo e sensoriale tale da ispirare pagine di letteratura immortale quali i nostri Pirandello, Sciascia… Camilleri.
Al caldo vento dell’estate sicula nascono passioni dirompenti e pensieri di fuoco, anime infernali che si affiancano ad altre di rarefatta timidezza; perché questa è la terra dei contrasti, la terra dell’odio/amore, quella della gioia pura e della disperazione totale.
E’ una femmina accogliente, che serpeggia nelle menti dei suoi ignari visitatori, che entra senza più uscirne nelle meningi… seducente solo come una dea sa fare.
Venere invidiava la Sicilia, mai potè essere tanto bella.
Dina La Greca
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