Il fascino di ciò che è difficile ha disseccato
la linfa dalle mie vene e strappato dal cuore
ogni gioia istintiva e naturale appagamento.
Qualcosa affligge il nostro puledro
che, quasi non avesse sangue sacro e non balzasse
di nube in nube sull’Olimpo, deve tremare
sotto la sferza, e faticare, sudare, e dare strattoni
come se trascinasse un carico di pietre. Io maledico
le commedie che vanno montate in cento modi,
la guerra quotidiana con ogni imbecille e farabutto,
il mestiere del teatro, dirigere uomini.
Giuro che prima che l’alba ritorni
ritroverò la stalla e tirerò il catenaccio.
William Butler Yeats
rubrica a cura di Dina La Greca
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