L’ignoto distretto turistico “Dea di Morgantina”. Un disastro! Attività estate 2016: ZERO? – Risultano nei siti, ad oggi, Presidenti per la Provincia: Garofalo e Monaco per il Comune di Enna (avete letto bene!)

L’ignoto distretto turistico “Dea di Morgantina”. Un disastro!

di Vincenzo Cimino

Circa 4 anni fa la Regione istituì il Distretto Turistico DEA DI MORGANTINA con altri sei in Sicilia. Si proponevano, allora, come sostegno ad aree con presumibile vocazione turistica, alternativi a Enti inservibili e mangiasoldi. Oggi, sono ben 26! Come dire, un Distretto non si nega a nessuno, pur sapendo che si sarebbero ridotti a minuti apparati senza ruolo e mezzi. Un tempo, il turismo isolano era dominato dai carrozzoni, oggi vuol viaggiare sulle carrozzine. Difatti, nascono i Distretti con la solita rovinosa formula del Consorzio pubblico-privato: 51% del Capitale è dei Comuni, 49% dei privati, per lo più aziende del settore ma pure Associazioni che rappresentano tutti e nessuno; quote sociali irrisorie (100 euro!) che, di fatto, azzerano responsabilità competenze.

 

Ad inizio 2013, quello ennese prende avvio con scontati buoni propositi e impegni di rito, specie dei sindaci del tempo. Non si dota di strutture proprie, ritenendo di far leva sul IV settore dell’ex Prov. Reg.le; partecipa ad un bando reg.le per fondi europei con 4 progetti; elegge vice Pres.te Nietta Bruno, stimata imprenditrice dell’Agriturismo. Si dà degli obiettivi, quali qualificazione dell’offerta, formazione degli operatori, dotazione del marchio di qualità, digitalizzazione del sistema. Insomma, “c’era tanta voglia di un fare creativo per una offerta turistica diversificata”; “si pensava di potenziare le infrastrutture alberghiere”; “ si ragionava su come entrare nei circuiti dei tour operators e del turismo on line“. Lo afferma N. Bruno per testimoniare un impegno fattivo del neo Consorzio. All’inizio un qualche risultato arriva, tant’è che vengono finanziati con 772000 euro tre dei quattro progetti presentati.

Cicca su foto in alto (foto di Regalbuto con il titolo: Aidone), troverai ….! (bisogna attivare audio).

A sto punto, non resta che sommare quei fatti, normali da noi, che prosciugano gli stagni ove galleggiano onesti intenti, per farne pantani limacciosi. I fatti: la burocrazia dell’ex provincia pretende di guidare il Consorzio, volendo gestire i tre progetti finanziati; Presidente è eletto Miroddi, sindaco di P. Armerina (noto come demolitore del nascente Libero Consorzio dei Comuni ennesi e per la sua originale adesione non al PD, ma a quello di Bianco) per portare all’inerzia totale il Distretto (N.d.R.- perché non eleggerlo pure presidente del nascente Libero Consorzio dei Comuni, visto che P. Armerina è “costretta” a ritrovarsi con Enna); la massa amorfa dei soci si tiene alla lontana (N.d.R.- il socio ViviEnna non ha mai potuto prender visione dei Bilanci secondo statuto); i Sindaci sono corpi estranei, ma pronti per le cariche (N.d.R.- sarà prossimo pres.te, secondo logiche spartitorie, il sindaco d’Aidone?). Poco dopo l’avvio, c’è sempre chi spegne il motore, ma pure chi spinge per entrare nelle zone grigie della vita pubblica con l’appalto pubblico per dotare di Portale il Consorzio. Sono in molti ad interrogarsi su vari punti del capitolato della gara, sul ruolo e compiti di Troja direttore del GAL Rocca di Cerere, e sui magrissimi risultati raggiunti.

“Un disastro!”, c’è chi afferma amaramente, dopo quattro anni d’inoperosità e di vicende ancora da chiarire, per un Cons. d’Amm.ne reso inutile dai Sindaci, soprattutto. Logica vorrebbe che qualcuno si dimettesse, a partire dal Presidente col suo C.d.A , chiarendo le ragioni del flop. Impensabile, anzi pare che siano pronti per il vicino rinnovo delle cariche. Poco conta che la normalità sia l’inadeguatezza nel gestire strutture a valenza pubblica, lo scadimento della base sociale e la mancata limpidezza nell’operato. Il nuovo tende a fallire per diffusa mediocrità che macina il po’ di buono che c’è.

Le vicende del Distretto sono la triste descrizione dell’andazzo della misera economia dei nostri territori, a partire dal Turismo. In tanti d’esso ne parlano sentendosi esperti innovatori, ma al dunque eccoli lì pronti ad assumere cariche e incarichi, bravi solo a gestire risorse della Regione senza rischiare capitale proprio. Dicono che con il Consorzio mirano a potenziare, programmare, promuovere, modernizzare… Parole grosse ma volatili, quando si è all’anno zero e lontanissimi dai flussi turistici d’ogni livello. Forse, neppure uno su cento degli ennesi sa dell’esistenza del Distretto Turistico. Eppure, qualcosa va detto per far sapere che il consueto modo di amministrare i nostri interessi è sempre quello, deludente e duro a morire.

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