Vorrei essere ignorante come l’alba
che ha guardato dall’alto
quell’antica regina che misurava una città
con la punta di un fermaglio,
o quei vecchi avvizziti che osservavano
dalla loro pedantesca Babilonia
gl’incuranti pianeti e il loro corso,
le stelle che sbiadiscono dove arriva la luna,
e prendevano le loro tavolette e facevano somme.
Vorrei essere ignorante come l’alba
che se ne stava, dondolando il carro scintillante
sopra le groppe nuvolose dei cavalli.
Vorrei essere -poichè nessun sapere vale un fico-
ignorante e senza freni come l’alba.
William Butler Yeats
a cura di Dina La Greca
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