Vento che afferra
e tira, schianta, strappa,
scompone e ricompone
in un gioco senza regole
fin quando, sfiancato,
ha dissolto
tutto il suo impeto
e trova pace in altri lidi
e posa in terra le sue strenne,
ricordi di una guerra
combattuta e vinta:
questo vorrei essere.
Grido mai urlato
che varca anche il cielo
e sprofonda tra le nuvole
e là riversa il suo dolore
per tramutarsi in gocce
che lavano ferite
e placano i tumulti:
questo io chiedo d’essere.
Ala d’uccello mai stanca
di varcare confini
oltre l’ignoto
e dall’alto godere
di silenzi carichi di pace
ed esplorare terre
dove trovare nuovi germogli
e carezze che sciolgono
macchie raccolte
lungo il viaggio:
sono sogni di libertà
che cercano il loro nome.
Palma Civello
rubrica a cura di Dina La Greca
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