A rischio l’avvio scolastico per alcune Scuole dell’ennese
di Massimo Greco
I disservizi che derivano dalla trasformazione dell’ex Provincia regionale di Enna in libero Consorzio comunale sono ormai all’ordine del giorno e l’ultimo in ordine di tempo è rappresentato dall’incapacità amministrativa di trovare soluzioni immediate per assicurare il regolare avvio scolastico in alcune Scuole. Alla consegna dei programmati lavori di ristrutturazione nell’immobile adibito a sede del liceo ex Magistrale di Valverde non ha infatti fatto seguito la necessaria individuazione di una diversa sede in cui ospitare l’Istituto. A questo disservizio si aggiunge quello, strettamente connesso per le medesime motivazioni, del trasferimento della Scuola materna Santa Chiara ancora oggi in attesa di conoscere la sede logistica in cui potrà svolgere la propria attività scolastica. Vani sono stati i tentativi di personale scolastico, tecnici e Assessori del Comune di Enna per trovare soluzioni a costo zero, visto che l’ex Provincia regionale non ha nemmeno le risorse finanziarie per remunerare le prestazioni dei propri dipendenti a tempo indeterminato. Infatti quelli a tempo determinato, costretti ad un periodo di congedo forzato, sono ad un passo dal licenziamento.
A chi sta giovando questo caos? Difficile individuare responsabilità con nomi e cognomi, un dato è però certo. Che in presenza della Provincia regionale disservizi di questa consistenza non si sono mai registrati, ma, soprattutto, giammai l’utenza è rimasta senza interlocutori. Oggi il libero Consorzio comunale è una struttura dove non mancano solo gli organi di governo democraticamente eletti per esprimere un efficace indirizzo politico-amministrativo, ma anche una classe dirigente in grado di dare attuazione a tale indirizzo. Al pensionamento (quasi obbligato) di tutti i dirigenti amministrativi e tecnici non si è potuto dare seguito ad alcun tipo di sostituzione per evidenti motivi di carattere finanziario. Un dirigente amministrativo superstite e un dirigente incaricato nel settore ragioneria sono le uniche due figure apicali chiamate al capezzale di un’Istituzione di cui è stato decretato dall’ordinamento regionale il lento ma inesorabile spegnimento.
Orbene, al netto della specifica questione logistica delle Scuole che per la verità non doveva neanche porsi in presenza di una “ordinaria” programmazione dei lavori e delle connesse attività didattiche, i danni e i quotidiani disservizi che si registrano dimostrano, sempre più, la tesi di chi, come noi, sostiene da tempo l’inadeguatezza del legislatore siciliano ad affrontare una riforma istituzionale di questo tipo.