Enna. Consiglio comunale: il PD, la cabala e le riunioni per il rinvio del Consiglio

Se a seguire il Consiglio Comunale del comune capoluogo dello scorso venerdì ci fosse stato qualche appassionato di lotto non si sarebbe certo fatto sfuggire l’opportunità di puntare qualche euro su due numeri, 7 e 28, magari sulla ruota di Palermo, laddove supponiamo sia partito lo spunto per il Pd nel cercare di bocciare il bilancio (soprattutto) nel tentativo di mandare a casa anche il sindaco.

Una sorta di “castrazione” per dispetto alla moglie, insomma, visto che di certo, al netto dei dubbi di una legge regionale bizzarra, lascia comunque a casa il Consiglio Comunale. Questo lo sa il Pd che però dopo una granitica certezza di questo adesso sembra tirare le redini appellandosi, in caso, alla dignità politica del sindaco nel decidere se proseguire, in quel caso, lo stesso nella sua esperienza da sindaco. Ma diremmo noi l’altra faccia della medaglia sarebbe quella di un Pd che dopo aver perso le elezioni perderebbe anche l’opportunità di essere a Sala Euno.

Ma torniamo ai… numeri del lotto (la politica non la preferiamo) e spighiamone il significato perchè, in realtà, ci sarebbe pure un terzo numero. Il 7 dunque, quello corrispondente ai giorni di rinvio che il capogruppo Cappa aveva chiesto al Consiglio Comunale per ritornare in aula a discutere del bilancio.

Ed il 28? Il giorno che il Presidente del Consiglio Comunale ha, di imperio, deciso per fissare la prossima seduta in cui ritrovarsi. Magari per l’ultimo saluto che, detto tra noi, non sarebbe poi così male (lo diciamo a voce alta con tutto il cuore) se il risultato eterno fosse quello di non veder più occupare qualche posto a taluni consiglieri che pare abbiano scambiato quella che fu la casa di illustri politici ennesi, per una sala giochi o il “dopo scuola” dove parrebbe essere possibile lasciarsi andare ad atteggiamenti poco consoni ad un’assise cittadina. È pur vero che ognuno ha il Governo che si merita, ma assistere ad atteggiamenti da mercato rionale è mortificante e sarebbe opportuno che il Presidente una volta per tutte metta ordine!
Almeno nella prossima seduta che potrebbe essere l’ultima di questa consiliatura.

Ma concentriamoci sui numeri che forse è meglio. Abbiamo detto 7 e 28, ma si potrebbe puntare al terno e vi spieghiamo il motivo. Nella curiosa girandola delle proposte “piddine” c’è anche quella della consigliera Marco che propose un rinvio al pomeriggio, nessun orario però. Indefinito dunque, ma non per questo introvabile perchè è come un… otto orizzontale: basta capovolgerlo et voilà ecco il terzo numero: 8!

Ovviamente riconosciamo di dare spesso i “numeri” ma proviamo anche a leggere sempre dietro ad essi perchè in ogni numero c’è sempre una storia e l’incipit sembra essere legato ad una delle diverse riunioni del Pd e precisamente l’ultima, quella di giovedì sera quando tutti i consiglieri comunali esordirono (loro?) davanti ai leader manifestando la chiara volontà di bocciare il bilancio.

Questo lascerebbe presupporre che è comunque chiara ormai da giorni la volontà del Pd di bocciare un bilancio che avrà certamente avuto delle criticità ma che gli stessi consiglieri numericamente maggioranza in aula non sono riusciti a controbilanciare con una nuova proposta.

Un limite? Una scarsa volontà? A posteri l’ardua sentenza.
Di certo c’è che già il giorno prima, hanno filtrato importantissime ed autorevoli voci, buona parte del Partito Democratico aveva deciso di non far passare… lo straniero!
Chissà se quello dell’inno patriottico!

Deciso il da farsi, raccontano altri fedelissimi piddini, è rimasto da capire come arrivarci e pare che le linee siano state diverse. I consiglieri-kamikaze, sempre secondo i racconti dei tanti informati che, probabilmente perchè contrari, non hanno mancato di raccontare i fatti, si sono detti disponibili ad un veloce attacco ancorchè non indolore spalleggiati dai giovani turchi il cui astio contro il nemico è ormai cosa risaputa.

Chi invece la politica l’ha masticata, ed anche bene, chi la notte pensa come operare il giorno pare abbia frenato quei discoli dei consiglieri premurosi per evitare che facessero i gattini ciechi ed allora ha consigliato di costruire la bocciatura con la città.

Il programma pareva dunque dover essere quello del rinvio in attesa di una assemblea cittadini in cui dovevano spiegare il perchè della bocciatura del bilancio.

Orbene, il rinvio v’è stato, l’assemblea – pare – pure per cui se a pensar male si pecca, spesso però si indovina. E speriamo che un buon sacerdote riesca ad assolvere i malpensanti.

Ci si chiede per cui, perchè tutta questa meroliana sceneggiata se già il giorno prima era stato tutto deciso?
Perchè spostare il consiglio di due settimane se comunque è già certo che il bilancio verrà bocciato? Misteri. O forse no.

Se c’è un elemento che forse non era stato considerato è quello della città perchè a voler emulare Euno pare che adesso non siano in pochi. Le contestazioni degli operatori ecologici nei confronti del Pd sono ormai quotidiane e non perchè, a parer di tanti, a fomentarlo è il sindaco, ma perchè forse qualche azione inconcludente degli anni passati comincia adesso a materializzarsi.
È vero la differenziata non funziona, ma negli altri anni perchè non si è partiti?
Chi avrebbe dovuto farlo perchè non l’ha fatto?
Siamo proprio sicuri che i cumuli oggi per strada siano colpa del presente?
Siamo sicuri che tutti questi debiti dell’Ato siano montati in un anno e mezzo?

Ma un rimprovero all’attuale sindaco va comunque fatto o forse anche due.
Sì, perchè pur non essendo di sua competenza potrebbe convincere l’Ato a cambiare metodologia di raccolta affidandosi, anche momentaneamente, ai cassonetti. Il secondo rimbrotto è il tempo perso in questi mesi nel costruire il rapporto con i cittadini che sconoscono quante ore passa nelle stanze del Comune a rovistare tra i problemi della città.

Da qualche giorno però, rotti gli indugi, l’Amministrazione è in città tra la gente a cui si sta spiegando il perchè di quel rinvio della seduta e perchè è iniziata l’occupazione ad oltranza, nella speranza che il Pd cambi idea anche se il dado sembra ormai tratto e solo un atto contrario potrà smentire le ricostruzioni fatte in questi giorni.


Redazionale umoristico

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