L’abate divaga: – E tu marchese
ti metti di traverso la parrucca.
– E’ squisito questo vin vecchio di Cipro,
non certo Camargo come la vostra nuca.
– Mio amore… – Do, mi, mi, sol, la, si.
Abate, la tua perversità si fa palese.
– C’io muoia, mie signore
se non vi fo dono di una stella!
– Vorrei essere un cagnolino!
– Stringiamo queste pastorelle una
dopo l’altra. – E così, signori?
– Do, mi, sol. – Salute a te, o luna.
Paul Verlain
rubrica a cura di Dina La Greca
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