Chi è ricco diventa sempre più ricco
chi è povero diventa sempre più povero
di Silvano Privitera
Quando crescono a dismisura, le disuguaglianze sociali non si traducono in ribellione perché non vengono percepite come colmabili. I partiti di sinistra hanno abbandonato le tematiche egualitarie subendo l’egemonia neoliberista e adeguandosi alla retorica dominante del mercato dove chi è ricco diventa sempre più ricco e chi è povero diventa sempre più povero.
E’ questa la risposta alla domanda che si pone Enrico Rossi, il presidente della Regione Toscana, nel suo libro “Rivoluzione socialista”, una sorta di manifesto con il quale si candida alla segreteria del Pd. Si chiede Rossi come sia possibile tollerare l’esistenza di pensioni d’oro, che sono 33.000 per un spesa complessiva annua di 3,3 miliardi di euro a fronte di pensioni minime a 450 euro al mese che riguardano un milione di persone con un costo totale annuo di circa 4 miliardi.
Una sinistra che dovrebbe ambire ad una maggiore equità non ha nulla da proporre a tal proposito? In campagna elettorale, Matteo Renzi aveva fatto della riduzione delle pensioni d’oro un suo cavallo di battaglia, ma di fronte a questi privilegi il suo governo ha fatto retromarcia. Niente di nuovo sotto il sole. Fa parte di una gloriosa tradizione tutta italiana.
Sovvengono le parole di Antonio Gramsci: “L’Italia è il paese dove si è sempre verificato questo fenomeno curioso: gli uomini politici, arrivando al potere, hanno immediatamente rinnegato le idee e i programmi d’azione propugnati da semplici cittadini”.
Come definire la risposta che a “Presadiretta”, il programma di Riccardo Iacona su Rai 3, il sottosegretario Tommaso Nannicini alla Presidenza del Consiglio, che cura il dossier pensioni per il governo, ha dato alla proposta di Boeri, presidente dell’Inps, di ricalcolare le pensioni d’oro in base ai contributi versati. Per il sottosegretario Nannicini, la proposta di Boeri non è praticabile perché ricalcolare le pensioni d’oro in base ai contributi versati non è semplice e che richiede “molti ipotesi e molti calcoli”.
Nannicini liquida come “una distinzione intellettualistica” la distinzione tra chi ha versato contributi alti e percepisce una pensione alta e tra chi ha versato contributi bassi ma prende una pensione alta. Quindi per Nannicini, essendo “grosso il rischio di mettere le mani nelle tasche sbagliate è troppo grosso, il governo ha deciso di fermarsi”. Una simile risposta non è assolutamente credibile e tale l’hanno ritenuta gli abitanti dei quartieri popolari delle città, dove il Pd perde consensi.
E’ una reazione ad è una promessa tradita. A spiegarla così è anche Roberto Saviano nell’intervista rilasciata a Left. In compenso agli abitanti dei quartieri borghesi la risposta di Nannicini è piaciuta e votano Pd.