Solitudine, se vivere devo con te,
sia almeno lontano dal mucchio confuso
dalle case buie; con me vieni in alto
dove la natura si svela, e la valle,
il fiorito pendio, la fiera cristallina
del fiume appaiono in miniatura;
voglia con me dove i rami fanno dimora,
e il cervo veloce, balzando, fuga
dall’apice del fiore l’ape selvaggia
qui sarei felice anche con te.
Ma la dolce conversazione di una notte innocente
quando le parole sono immagini di pensieri squisiti, è il piacere
dell’animo mio. E’ quasi come un Dio l’uomo
quando con uno spirito affine abita in te.
John Keats
rubrica a cura di Dina La Greca
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