Tutto fermo. Enna città indifesa

La classifica delle città intelligenti (smart cities) ed il Rapporto Ambiente urbano sulla gestione ecosostenibile e smartnness dell’ISTAT confermano la marginalizzazione del sistema territoriale della Sicilia centro meridionale e la disastrata situazione di Enna.

Ad Enna il disagio economico-sociale e il degrado urbano sono facilmente percepibili guardandosi in giro ma ciò che è percettivamente visibile trova ampia conferma nei dati e nelle analisi statistiche. Tutto è dominato da un senso di immobilismo diffuso in tutti gli aspetti della società e del vivere che ha come conseguenza il sentimento della paura: al cambiamento ed al nuovo.

Ne viene fuori un ecosistema urbano altamente intriso di precarietà, debolezza e privo di qualsiasi fattore esterno in grado di sconvolgere certa atarassia socio-economica ma anche politico-amministrativa. Viene il dubbio, leggendo i dati e guardandosi intorno, che tale stagnante situazione tipica dei contesti urbani deboli sia funzionale a consolidare piccoli potentati locali nell’assenza di un contesto partecipativo ed inclusivo molto forte.

Nel Rapporto 2016 delle città intelligenti – le smart cities –   presentato a Bologna recentemente all’interno della manifestazione I city Lab 2016 – dove la I evoca, appunto, Innovazione, Inclusione, Interazione, Intelligenza – il sistema territoriale centro-meridionale dell’isola, rappresentato dalle comunità urbane di Caltanissetta, Enna ed Agrigento occupa gli ultimi posti del rating.: Caltanissetta si colloca al 99 posto, Enna al 101 e Agrigento penultima, al 105 (http://www.icitylab.it/il-rapporto-icityrate/edizione-2015/dati-2015/) .

Ma vediamo nel dettaglio la situazione di Enna rispetto ai diversi parametri che vengono analizzati dal rapporto di ricerca.

Per quanto riguarda l’economy ovvero le variabili che descrivono la capacità economiche-produttive del sistema locale di attrarre finanziamenti per la ricerca, generare imprese innovative (fablab) rafforzare ed espandere l’e-commerce, Enna si colloca al penultimo posto (105) dei comuni capoluogo di provincia seguita da Agrigento.

La dimensione analitica denominata living dove si hanno gli indicatori della vivibilità primaria (salute, sicurezza, assistenza) e quelli che quantificano la vitalità dei centri ( cultura, spettacolo ed intrattenimento) sempre orientati all’innovativa visione dello smart living Enna occupa il 96 posto seguita dai fanalini di coda di Agrigento (104) e Caltanissetta (106).

La variabile ambiente vede Enna occupare questa volta una posizione mediana, il 73 posto, ed in questo caso la dimensione della preservazione e salvaguardia ambientale dal punto di vista smart è stata fortemente sostenuta dal progetto C.L.A.R.A. (CLoud plAtform and smart under ground imaging for natural Risk Assessment), a cui ha anche aderito la Provincia Regionale di Enna , il cui obiettivo era la mitigazione degli effetti dei dissesti idrogeologici e sismici, che interessano i centri abitati, mediante l’acquisizione di una maggiore conoscenza del territorio. Anche qui Agrigento si colloca all’ultimo posto in graduatoria (106).

Il parametro mobility che misura la capacità delle città di promuovere modelli sostenibili di mobilità (smart mobility) e che prende in considerazione quei parametri che misurano l’accessibilità esterna e la fluidità interna delle città così come l’impegno per il miglioramento delle condizioni generali del sistema trasportistico e viabilistico vede Enna, e non poteva essere il contrario, piazzarsi all’ultimo posto (106).

Mentre nella dimensione people che è quell’ambito di analisi dove trova spazio la misurazione dei livelli di istruzione e socializzazione dei residenti come anche la diffusione dell’utilizzo dei nuovi strumenti di comunicazione, visti nella loro accezione smart people/smart citizens, Enna è piazzata al 98 posto del rating nazionale classificandosi ultima tra le città siciliane.

Ciò conferma che la dimensione delle piccole città non contraddistingue automaticamente ambienti urbani di grande socializzazione, di innovatività culturale e pervasività nella propensione al rinnovamento. Tale parametro è fondamentale, invece, per quelle realtà urbane che hanno alta connotazione di multiculturalità, connettività, capacità inclusiva con un mercato del lavoro dinamico e privo di fattori di discriminazione, capace di attrarre cervelli e di accogliere popolazioni migranti. All’interno del fattore people infatti, le caratteristiche di partecipazione civica, politica e culturale raggiungono scarsi livelli che denotano un contesto, quale quello ennese, caratterizzato da atavico immobilismo e ritrosia al cambiamento. Né, in tal senso, riesce a porsi come fattore di rinnovamento urbano la presenza di realtà universitarie.

Nella dimensione governance trovano posto gli indicatori che sintetizzano le performance amministrative e le capacità di utilizzare i nuovi strumenti di partecipazione e condivisione Enna si trova al 101 posto in classifica seguita dalle città siciliane di trapani (103 ed Agrigento ultima (106).

Ciò conferma quanto abbiamo appena detto. Se Bologna Milano e Torino Venezia e Padova occupano i primi posti della classifica vuol dire che la governance orientata verso processi realmente volti al cambiamento digitale richiede la compresenza di una cittadinanza attiva e consapevole che in maniera corale vuole sperimentare nuovi ed avanzati modelli di governance urbana. E viene altrettanto facile constatare constatare che le realtà urbane del meridione e di quello insulare, Enna compresa, richiamano alla memoria città dove alla debolezza delle istanze partecipative si contrappone l’esistenza e la forte resistenza dei gruppi e comitati di potere.

L’ultima variabile presa in considerazione dal Rapporto I city Lab 2016 riguarda la legalità come sommatoria di diversi indicatori di analisi: il contesto generale delle città (microcriminalità in città, appalti e lavoro nero); presenza di organizzazioni criminali e relazioni con tessuto imprenditoriale e PA locale (amministratori minacciati, giornalisti inacciati, rating aziende e comuni commissariati) il lavoro della giustizia (efficienza tribunali e beni confiscati ricollocati) il tema dell’illegalità ambientale (eco reati, ciclo del cemento e gestione rifiuti), l’indice di omicidi volontari, tre nuovi indicatori elaborati dall’Istituto Tagliacarne relativi ai reati di riciclaggio, alla criminalità organizzata e mafiosa e all’illegalità commerciale.

In tale quadro Enna è a metà della graduatoria nazionale collocandosi al 55 posto come dire che siamo di fronte ad un contesto urbano che potrebbe apparire e configurarsi tutto sommato ancora mediamente tranquillo.

Anche il recente rapporto sull’Ambiente urbano: gestione ecosostenibile e smartness delle città capoluogo d’Italia pubblicato dall’ISTAT (http://www.istat.it/it/archivio/193065) denuncia, con la forza dei dati, che siamo di fronte ad intollerabili asimmetrie dei sistemi urbani e territoriali siciliani ed Enna è assai lontana dal quei valori di vivibilità e qualità urbana e dal loro raggiungimento. Il Rapporto che analizza le politiche ambientali, la pianificazione e programmazione, la gestione eco-sostenibile delle strutture e dei processi decisionali, la trasparenza e la partecipazione, l’innovazione eco-sociale e quella tecnologica per Enna ed altre realtà meridionali mostra dati alquanto sconfortanti che descrivono una realtà urbana fragile da ogni punto di vista, scarsamente propensa ad agganciarsi a meccanismi virtuosi innovativi, povera nelle politiche e nella pratiche ambientali innovative, priva di una gestione delle politiche urbanistiche e territoriali locali, specialmente in rapporto ai fattori di mobilità ed accessibilità urbane. I dati descrivono anche una città priva di qualsiasi attenzione e carente di una gestione continuativa del verde urbano ed una precarietà anche per i servizi di gestione idrica e dei rifiuti per non parlare di forti carenze nella gestione ecologica. Una curiosità che sicuramente interessa gli ennesi è quella ad es. che si riferisce alla gestione idrica. Quest’ultimo fattore analitico risalta in tutta la sua evidenza dal momento che dal 2012 al 2015 è diminuito il quantitativo di acqua erogata per abitante a cui è direttamente corrisposto un aumento della dispersione di rete.

Come a dire che ad Enna tutto fa acqua!

 

Giuseppe C. Vitale

Urbanista

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