Stop alla sentenza del Tribunale o la SRR non decolla!
Il Sindaco di Nissoria Armando Glorioso nella qualità di Presidente della Società di regolamentazione dei rifiuti (SRR) a seguito della diffida ricevuta dal Commissario Straordinario della SRR Sonia Alfano, circa l’esigenza immediata di procedere all’adozione della dotazione organica, e al cronoprogramma contenuto nell’Ordinanza emergenziale emessa nei giorni scorsi dal Presidente della Regione, è pervenuto alla determinazione di chiedere formalmente all’attuale Collegio di liquidazione della società d’ambito “EnnaEuno” di impugnare la sentenza del Tribunale di Enna con la quale è stato statuito l’illegittimo assorbimento del personale dipendente della società Sicilia-Ambiente s.p.a., chiedendone una sospensione degli effetti per un periodo non inferiore a mesi sei.
Ne parliamo con Massimo Greco.
I nodi stanno arrivando al pettine…
Non vi erano dubbi e il Presidente Glorioso non ha affatto torto, atteso che, come abbiamo anticipato all’indomani della sentenza in questione, il complesso sistema di gestione dei rifiuti in provincia di Enna si sarebbe definitivamente inceppato. Abbiamo anche fatto notare che il futuro della gestione integrata dei rifiuti si sarebbe giocato sul nodo “personale”.
Ma non dovrebbe essere distinto il personale operativo da quello che dovrà transitare nella SRR?
Quello che sosteniamo noi, evidentemente, non trova condivisione. La dotazione organica di un Ente pubblico (o a partecipazione pubblica necessaria come quello in questione) risente inevitabilmente delle funzioni amministrative che risultano espressamente assegnate dalla legge. A differenza delle liquidande società d’ambito, le future società di regolamentazione dei rifiuti non potranno svolgere anche i servizi operativi che, invero, dovranno essere esternalizzate attraverso le note formule.
L’obiettivo però sembra essere quello di garantire tutti i livelli occupazionali senza distinzione tra risorse umane impegnate in servizi tecnici, amministrativi e operativi…
I livelli occupazionali, impregiudicata la verifica dei requisiti richiesti dalla legge regionale, sarebbero comunque salvaguardati scongiurando soluzioni di continuità del servizio nel passaggio di gestione dall’attuale società d’ambito al futuro gestore individuato dalla SRR. Rispetto a tali scopi, mi preoccupa di più la frammentazione dell’ambito territoriale ottimale attraverso la diavoleria degli ARO e delle società in housing.
Ma chi può impugnare la sentenza in questione? I singoli Sindaci?
Certamente la destinataria della sentenza società “EnnaEuno”, ma anche i dipendenti interessati pur non essendo stati direttamente coinvolti dal contenzioso. I sindaci non hanno un diretto e qualificato interesse ad impugnare la sentenza poiché la posizione dei Comuni all’interno della società “EnnaEuno” è unicamente quella di soci derivante dal possesso di quote sociali da essi conferiti e soltanto in tale veste l’ente pubblico potrà influire sul funzionamento e sulle decisioni della società, avvalendosi non già dei poteri pubblicistici che non gli spettano, ma dei soli strumenti previsti dal diritto societario.
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Questo il testo della lettera inviata a:
Al presidente del collegio di liquidazione dott. Di Mauro Antonino
Al commissario regionale Srr 6, on. Sonia Alfano.
Ai Sindaci dei Comuni soci
Alle Rsu aziendali
Alle OOSSPP
e p.c. S.E. Il Prefetto di Enna.
Oggetto: richiesta al Tribunale di Enna per sospendere l’esecutività della sentenza che ha dichiarato illegittimo il passaggio dei dipendenti da Sicilia Ambiente ad Ato Enna Euno nel 2013.
Premesso,
Che il cda della Srr sta alacremente lavorando alle incombenze di cui alla legge regionale N 9 del 8/4/2010 al fine di completare tutti gli step previsti entro io 15/12/2016;
Esaminata la delicata e complessa vicenda dell’iter di attuazione della legge N 9 del 8/4/2010, in particolare, l’art.19 comma 8 della medesima;
Vista la Ordinanza N 27 rif del 30/06/2016 del Presidente della Regione Siciliana e le precedenti; dello stesso in materia;
Considerato che,
– la sentenza di cui in oggetto causerebbe il blocco del servizio dell’Ato Enna Euno S.p.A in liquidazione, attualmente gestito dal commissario regionale e che, nelle more degli affidamenti definitivi, i Comuni dovrebbero procedere ad affidare il servizio a ditte private, non potendolo riaffidare all’Ato stesso per ragioni autorizzative;
– tale situazione creerebbe la distribuzione del personale operativo tra i vari cantieri in maniera caotica in assenza di una graduatoria provinciale, ponendosi anche il problema della impossibilità di configurare un rapporto di lavoro se non con la ditta individuata dalla Ordinanza;
– il personale tecnico e amministrativo, circa 90 unità, dunque, cesserebbe immediatamente il rapporto di lavoro;
Tutto ciò premesso, visto e considerato, si ritiene che la migliore soluzione, nelle more degli affidamenti definitivi dei servizi e della gestione degli impianti provinciali, sia di chiedere al Tribunale la sospensione per sei mesi della sentenza in oggetto, per motivi di sanità e igiene pubblica nonché di ordine pubblico e sociale conseguente al licenziamento dei circa 90 tra tecnici e amministrativi, nonché della difficile ricollocazione delle stesse 300 circa unità operative.
Pertanto, si chiede al Collegio di Liquidazione e al Commisario regionale di proporre al Tribunale di Enna la sospensione della sentenza in oggetto.