Stiamo assistendo di nuovo agli orrori di Srebrenica, con una differenza, questa volta i massacri sono raccontati minuto per minuto dalle stesse vittime. Da Aleppo arrivano cinguettii disperati di morituri rassegnati mentre il Mediterraneo si continua a tingere di sangue clandestino. Nei primi anni dell’era di Internet si diceva che Auschwitz non sarebbe stato più possibile. La realtà infatti dalla rete emerge subito, sempre. E in effetti grazie alla rete sappiamo tutto mentre accade e sappiamo pure che il mondo si divide in terroristi e terrorizzati e noi dalle nostre tane a temperatura costante, in perenne crisi di clik, soffocati dalla reperibiquità virtuale, che cosa possiamo farci? Impegnati come siamo a tenere in piedi esistenze infelici, cosa possiamo fare? Ora, soprattutto, in piena crisi di governo! Ora in prossimità delle sante feste? Potremmo mandarci, ad Aleppo, il neo ministro degli esteri o potremmo aprire ai fuggiaschi le porte del CNEL. Dopo il veglione tornerebbe a essere inutile e perciò perché no? Oppure potremmo ignorarli e continuare a riempire le nostre giornate di like e noia come sempre.
Gabriella Grasso
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