Natale 2016 / Capodanno 2017 AUGURI dal CdR ViviSicilia-ViviEnna

Confermiamo la stima e l’amicizia, che hanno segnato antichi e nuovi rapporti con una generazione di coetanei, alcuni dei quali ci hanno lasciato prematuramente e di più giovani, impegnati a trasmettere ai loro figli, colti, intraprendenti, coraggiosi ed a tutti noi valori, insegnamenti, per vivere questo Terzo Millennio, con più autonome responsabilità creative nel lavoro, da conquistare nel mondo, con i talenti depositati da fruttificare, con la cultura e l’impegno etico ed operoso di ciascuno verso il prossimo familiare e sociale, senza dimenticare i figli senza padri e senza madri, che arrivano speranzosi nelle comunità occidentali.

Salutiamo tutti timorosi, da cittadini fiduciosi alla fine dell’anno, di un nuovo imprevisto Governo della nazione, non ritenendoci portatori di speranze da fratelli maggiori, più spesso indicati come icone da rottamare, sconfitti dall’invalso diffuso orientamento e dal cambiamento di rapporti, più di potere da gestire, che da servizi da rendere al bene comune delle persone, famiglie, comunità conosciute ed oggi non più lontane.

Al Papa Francesco, innovativo, propulsivo, eticamente indicativo sulle responsabilità personali, accolto con entusiasmo al Suo ottantesimo anno, confermiamo la gratitudine della Chiesa, per avere ricevuto una formazione cristiana, atta ad animare il vivere nella società, da laici credenti, attestati dal Concilio Vaticano II, per sperimentare l’universalità delle relazioni sulla persona umana, sui suoi diritti e doveri nei riguardi del Creato.

Se ripetiamo gli orientamenti, che ci hanno guidato nel cammino quotidiano, negli impegni sociali e pubblici, anche nell’associativismo laico e religioso, è perché i transiti dei nostri anni giovanili erano stati stravolti, resi impraticabili dalle guerre del secolo breve, da scongiurare per sempre con l’abbattimento delle frontiere e costruire unità politiche europee ed extra solidali, non indirizzate solo all’esaltazione dei consumi individuali.

Ci sentiamo, pertanto, di vivere più uniti il Natale ed il nuovo Anno per abbattere con le potenzialità culturali, imprenditoriali professionali, politiche, possedute dai singoli e dai carismi degli stimati movimenti, i rinascenti muri di egoistiche politiche economiche, talvolta ammantate di violento fondamentalismo, tra le Comunità, le Regioni e gli Stati.

E ci giunge felicemente l’invito dal Papa Francesco ad uscire dai recinti della passata storia delle divisioni ideologiche, comportamentali per incontrare, con il pensiero e l’azione operosa, i poveri e gli emarginati del Paese e dei continenti, gli immigrati, per una più diffusa giustizia nell’uso delle risorse del Creato, per salvare l’ambiente, abbattere la povertà e la fame, la disoccupazione, le malattie, la dispersione scolastica, lo sfruttamento umano, la violenza nei riguardi delle donne, degli anziani, dei bambini, per testimoniare la volontà di perseguire la vocazione alta ed unitaria di una fratellanza universale.

Nel Natale e nel Nuovo Anno, cogliamo l’occasione di mirare al nostro interno, a traguardi di elevata prospettiva umanitaria nel superamento delle divisioni forzate, anche nella recente alta partecipazione al Referendum per le riforme, alcune delle quali non condivise, da molti, più per l’affastellamento degli obbiettivi che per le urgenze e le opportunità di una migliore governabilità del Paese, da condividere nella diffusa raggiunta cultura democratica per le piccole comunità, per le Regioni e le Istituzioni nazionali ed Europee..