Buone feste

Mentre Dio attende di farsi ultimo fra gli ultimi. A Siracusa un gruppo di schiffarati brucia un vecchio storpio. Dopo due mesi di agonia il vecchio muore senza sapere che uno degli schiffarati è stato arrestato. In Germania i giovani cercando se stessi si immolano nel nome di Dio e in Sicilia per ammazzare il tempo si ‘nzurta lo zoppo del quartiere. “Probabilmente non hanno nemmeno capito il male che hanno fatto” ha detto un inquirente, ma perché che male hanno fatto? Don Pippo era inutile. Ci sentiva poco, aveva problemi fisici e una fragilità psicologica evidente. Gli spintoni per farlo cadere, i sassi ai vetri delle sue finestre, gli insulti erano solo scherzi e uno scherzo era pure il fuoco. La prima volta fu un liquido infiammabile gettato sul pavimento di casa sua, era la sera del 28 settembre, la seconda e la terza invece il liquido don Pippo se lo ritrovò direttamente sulla faccia e fra i capelli. A uno scherzo pensarono pure gli operatori del 118 che all’ennesima chiamata risposero : “Quell’intervento l’abbiamo già fatto ieri, stessa via, stessa persona” comunque per farla breve l’ottantacinquenne muore e i ragazzi con ingenuità ammettono: “Sì, siamo stati noi, ma era un gioco, abbiamo preso un foglio di giornale e dell’alcol poi gli abbiamo dato fuoco, gettandolo su quell’uomo e siamo scappati convinti che non accadesse nulla di grave”. E infatti nulla di grave è successo, è successo solo, che un vecchio zoppo è stato ammazzato nell’indifferenza generale.“Cosi c’ ammattinu” a noi che abitiamo una convivenza astratta costellata di raptus di odio e minchionaggine comunque buone feste che tanto noi non siamo né vecchi né zoppi e perciò chissenefotte!”.


Gabriella Grasso

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