10 aprile 2017: 165° anniversario fondazione della Polizia a Leonforte

“Il Questore di Enna, il dottor Romeo, ha voluto omaggiare Leonforte scegliendo piazza Margherita per la festa della Polizia 2017”. Questo l’incipit della conversazione con il dottore Paolo Mineo, neo presidente del circolo di Compagnia di Leonforte. Il 10 aprile 2017 il circolo di Compagnia diverrà il salotto relazionale e ricreativo delle celebrazioni per la fondazione della Polizia di Stato, quest’anno ricorre il 165° anniversario.
“Siamo onorati per l’attenzione dimostrata a Leonforte” dice il dottore Mineo e continua “ onorati per il nostro corpo di polizia, per il luogo scelto e per la possibilità che viene data al circolo”. La piazza Margherita è stata oggetto di dibattito per tutto il 2016: fioriere, divisori e corde hanno interessato i leonfortesi, dimentichi della bellezza del posto. Piazza Margherita ricorda i Quattro Canti palermitani e fu voluta dal principe fondatore che l’inaugurò nel 1625. Sulla piazza si affacciavano ben sedici botteghe e per lungo tempo vi si tenne il mercato. Nel 1741 Ercole Branciforti, quarto principe di Leonforte commissionò allo scultore palermitano La Marca l’abbellimento della Piazza Rotonda secondo il disegno redatto dal Blasco, noto ingegnere militare. Ogni quarto di cerchio prevedeva la presenza di una fontana, di balconi e di uno scudo blasonato dei Branciforti.

Al centro della piazza fino all’Ottocento vi fu una fontana e pure un busto di Garibaldi vi sostò, in un angolo. La piazza, la scalinata Musumeci, la casa in cui Newman soggiornò e il circolo liberty, oggi poco interessano i più.
“Auguriamoci che la giusta attenzione dei forestieri possa ridestarci dal sonno dell’indifferenza e indurci alla rivoluzione della bellezza”. “La rivoluzione la fa il popolo e non certo i nobili” (il circolo di Compagnia a Leonforte è inteso anche come il circolo dei nobili) azzarda un passante ma prontamente Mineo risponde: “Bakunin era un principe”.
“La passione per la distruzione è una passione creativa” disse Bakunin, che avrà voluto intendere?

Gabriella Grasso