Ente Parco Floristella: questo C.d.A. non s’ha da fare

Ente Parco Floristella. Questo C.d.A. non s’ha da fare
di Massimo Greco

Se l’Italia è il Paese che presenta il maggior numero di beni Unesco al mondo, la Sicilia è la Regione che ne detiene il primato. E, nonostante ciò, le politiche pubbliche regionali sembrano snobbare questo invidiabile dato statistico. Ne è la riprova la triste vicenda dell’Ente Parco Floristella che non è un bene Unesco ma poco ci manca visto che possiede il marchio “European Geopark”. L’Amministrazione regionale, che dopo anni di commissariamento è riuscita a nominarne il Presidente lo scorso mese di maggio 2016, sembra essersi arenata sulla nomina del consiglio di amministrazione e, soprattutto, sulle modalità di recepimento della normativa regionale che prevede una drastica riduzione dei componenti degli organi di governo degli enti regionali. E questo, perché nonostante la partecipazione “indotta” di alcuni Enti locali (Valguarnera, Enna, Aidone, Piazza Armerina ed ex Provincia regionale di Enna), l’Ente Parco Floristella è annoverato tra gli Enti strumentali della Regione istituiti con legge regionale. In sostanza, la Regione Siciliana promuove la valorizzazione del proprio patrimonio culturale anche attraverso l’Ente Parco Floristella. A fronte di questo elementare scenario istituzionale, l’Amministrazione regionale dovrebbe, pertanto, assicurare la continuità istituzionale dell’Ente e il buon andamento della correlata azione amministrativa quale corollario del più noto principio costituzionale.
Così sembra non essere e non solo per l’incapacità di esercitare la funzione di governo congiunto con gli Enti locali partecipanti alla governance dell’Ente. La nomina del consiglio di amministrazione operata dall’Assessore Reg.le ai BB.CC. con decreto n. 3081 del 18/07/2016 è stata infatti vanificata dalla mancata pubblicazione del medesimo decreto nella GURS. I “bene informati” sostengono che il decreto contiene delle anomalìe in ordine alle modalità di nomina del componente in rappresentanza degli Enti locali partecipati e all’inadeguatezza dello statuto. E in effetti, è improbabile che la rappresentanza degli Enti locali sia il frutto, così come vorrebbe il decreto in questione, di una scelta concertata dei Presidenti dei rispettivi organi consiliari per evidente violazione dell’art. 4, comma 1, della l.r. n. 32/94 che, notoriamente, attribuisce ai soli Sindaci la competenza su nomine e conferimenti d’incarichi di rappresentanza dell’Ente locale.
Che dire, se la Regione Siciliana ha cambiato idea sull’importanza dell’Ente Parco Floristella farebbe bene a sopprimerlo invece di farlo morire dopo una lenta e progressiva agonìa istituzionale fatta di mascariamenti e commissari più o meno ad acta!

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