Metabolismo lento? Scopriamo perché…

Metabolismo lento? Scopriamo perché…
Partiamo da due ghiandole: fegato e tiroide.
La prima pesa poco meno di un chilo e mezzo, è la regista del nostro corpo, nonché il nostro filtro.
La seconda pesa circa quaranta grammi, controlla le funzioni vitali, l’omeostasi corporea ed è capace di eliminare il grasso in eccesso dal nostro organismo.
Ma cosa succede se uno dei due organi s’inceppa? Qualsiasi dieta è destinata a fallire!
Molti test di laboratorio potrebbero essere nella norma, ma se si è in sovrappeso, qualche dinamica biochimica del nostro corpo potrebbe essersi rallentata o interrotta.
Tra le cause più frequenti la steatosi epatica e le alterazioni tiroidee, ma non solo…
Dopo un pasto a base di carboidrati, le cellule beta del pancreas iniziano a produrre insulina, un ormone deputato al trasferimento dello zucchero dal sangue all’interno del fegato. Una parte di zucchero viene convertita in glicogeno e un’altra in grassi saturi dando luogo alla lipogenesi, ovvero alla “costruzione di grasso”. Quando il fegato è “grasso” e voluminoso, ovvero steatosico, inizia a lavorare male, l’insulina permane più a lungo nel sangue provocando una condizione definita di “insulino-resistenza” che causerà aumento del peso corporeo e difficoltà nel dimagrimento.
All’interno del fegato avvengono tantissime altre reazioni, tra cui la conversione degli ormoni della tiroide.
È proprio la tiroide che regola il metabolismo del nostro corpo. Attraverso l’estrazione dello iodio dagli alimenti, produce i suoi ormoni, T3 e T4. La forma più attiva è il T3. A tenere sotto controllo i livelli di T3, un altro ormone, l’RT3. Quando quest’ultimo però supera i livelli del primo, appaiono dei sintomi che contrastano il dimagrimento. Una carenza di vitamina B6, B12, ferro, diete ipocaloriche o prive di carboidrati o proteine, ma anche semplicemente saltare la colazione, eccedere nell’attività fisica o traumi possono dare luogo a tale condizione.
Altre ghiandole imputate nel controllo del metabolismo e quindi del peso sono l’ipofisi, che regola ormoni sessuali e TSH (che stimola la produzione di T3 e T4) e le ghiandole surrenali, le quali regolano la risposta dell’organismo agli stress attraverso la produzione di corticosteroidi, in poche parole decidendo cosa fare del cibo introdotto, se stoccarlo come grasso o utilizzarlo per la produzione di energia. L’ipersecrezione di ormoni stressogeni (adrenalina, noradrenalina, cortisolo e aldosterone) provoca un rallentamento del metabolismo, ovvero condizioni di stress prolungate che possono portare ad inevitabili squilibri, come la cattiva combustione dell’energia introdotta con l’alimentazione.
Per bruciare i grassi è necessario alimentarsi in modo adeguato, perdere peso in modo temporaneo e repentino o mangiare in modo scorretto potrebbe alterare il profilo ormonale con drammatiche conseguenze future.
La salute prima di tutto.



sandra grecoSandra Greco,
esperta in alimentazione.

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