La fedeltà alla Repubblica tra Rolex e vacanze “a sbafo”

La fedeltà alla Repubblica tra Rolex e vacanze “a sbafo”

di Massimo Greco

 

 I recenti fatti di cronaca giudiziaria che vedono coinvolti anche autorevoli Rappresentanti  di governo nazionale e regionale non possono non stimolare una riflessione su quel principio costituzionale che, ancor prima delle specifiche disposizioni contenute nel Codice penale, sembra essere quotidianamente calpestato. Trattasi del principio contenuto nell’art. 54 della Costituzione a tenore del quale a quei cittadini chiamati all’esercizio di funzioni pubbliche è richiesto di essere particolarmente fedeli alla Repubblica. La sottolineatura deriva dal fatto che mentre la “fedeltà” alla Repubblica è richiesta indistintamente a tutti quei cittadini che hanno sottoscritto il patto sociale con lo Stato e che si trovano dalla parte dei rappresentati, per quei cittadini che si trovano dalla parte dei rappresentanti è richiesto l’adempimento delle funzioni pubbliche loro affidate con onore e disciplina, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge. Il contesto costituzionale richiama clausole o concetti generali (come la fiducia, la lealtà, o la correttezza) semanticamente più vicini alla sfera della morale che a quella del diritto. Ecco perché, ci sentiamo di aderire alla tesi di coloro che suggeriscono l’incremento di politiche di prevenzione attraverso la somministrazione di dosi massicce di programmi formativi e informativi su concetti di natura pubblicistica, etica e valoriale. Ora, mentre i recenti programmi triennali sulla prevenzione dei fenomeni corruttivi sono stati resi obbligatori per i soli cittadini che esercitano funzioni pubbliche nella Pubblica Amministrazione, nessuna attenzione risulta indirizzata verso coloro che esercitano funzioni pubbliche nel contesto dell’attività più propriamente politica (Parlamenti, Governi, ecc…). Orbene, impregiudicati i comportamenti che configurano specifiche ipotesi delittuose, i nostri rappresentanti dovrebbero scongiurare ogni potenziale interferenza nel rapporto tra interessi pubblici e (legittimi) interessi di parte. Ciò premesso, non appare conforme al citato principio di “fedeltà” alla Repubblica accettare Rolex, né offerte di vacanze, da chi ha beneficiato (legittimamente) di politiche pubbliche.