Enna, città universitaria per molti… ma non per tutti
di Massimo Greco
Nei giorni scorsi l’Università Kore ha annunciato il progetto per la realizzazione di una Residenza universitaria a ridosso del quadrivio di S. Anna, di nove piani e per una ricettività complessiva di 234 posti letto. Ora, poiché non abbiamo elementi né competenze per commentare questo progetto sotto il profilo dell’impatto urbanistico-edilizio, che si aggiunge inevitabilmente a quello, diventato realtà, della realizzazione della Biblioteca più grande d’Italia, preferiamo “stare in fiducia”, sperando in un ritorno positivo sia per i diretti destinatari che per il contesto di riferimento. Ciò che, però, non può in questa occasione non essere ricordata, a proposito di residenza universitaria, è la triste vicenda della Domus Kore, residenza universitaria nata dalla ristrutturazione dell’ex Scuola “Savarese” nel quartiere “Mulino a vento” di Enna-Alta, inaugurata nel 2013 senza essere ancora completata.
Su questa struttura sembra essere calato il silenzio di tutte le Istituzioni a cominciare da quella che ne risulta essere proprietaria, l’ex Provincia regionale di Enna. La lungimirante idea di dotare il quartiere ennese di una struttura universitaria nasceva dall’esigenza di scongiurare l’effetto “dormitorio”, ripopolandolo con energie fresche e vitali quali sono gli studenti universitari. Nulla di tutta questo, la Domus Kore, è rimasta chiusa in attesa di completamento, salvo l’uso che ne sta facendo per le proprie finalità istituzionali l’ERSU, ed in preda ai vandali e all’indifferenza dei cittadini. Ma vi è di più, l’ERSU, dopo il niet ricevuto dall’ex Provincia sulle sagge proposte transattive formulate dall’attuale Commissario Straordinario, sarà costretto, verosimilmente, ad acquistare l’immobile di proprietà privata realizzato a S.Anna in adiacenza della Scuola Materna “Raffaele Sanzio” da adibire anch’esso a residenza universitaria.
I risultati di questa brillante strategia sono presto detti: a) a fronte di una residenza universitaria di proprietà pubblica non ancora completata (la Domus Kore) si spenderanno ulteriori risorse pubbliche per costruirne una nuova di dimensioni ancora maggiori e per acquistarne un’altra di proprietà privata nel medesimo ambito urbano; b) mentre il quadrivio di S. Anna si antropizzerà all’inverosimile quelli periferici di Enna-Alta si spopoleranno sempre di più.
Orbene, se è facile individuare nella Regione la responsabilità politica maggiore per avere posto “in coma farmacologico” l’ex Provincia regionale privandola di governance, l’altra responsabilità politica, più locale, è da ricercare in coloro che, trasversalmente, hanno voluto disfarsi dello strumento consortile per governare il sistema universitario, l’unico in grado di consentire un uso partecipato delle rispettive risorse (umane, strumentali e finanziarie) per una mission condivisa.