All’armi, all’armi!

La chiamata all’indignazione virale stavolta è passata per Riina. Una vicenda tecnica è diventata in poche ore una discussione etica. Pietà, dignità, giustizia, vendetta, categorie relative al soggetto e al momento, declinabili come il concetto di verità, entrano nel dibattito e allora, in questo caso, tutti “forcaioli”.
Riina già dal novembre del 2015 è ricoverato in una clinica universitaria di Parma dunque Riina già da due anni non è più in carcere, ma “Riina deve morire in carcere” è il loop del momento e per ciò… La discussione è inopportuna perché a 25 anni dalle stragi la trattativa è ancora presunta anche se innegabile e perché la Cassazione fa riferimento esplicito all’articolo 27 della nostra Costituzione:… non è legale tenere un prigioniero in condizioni al di sotto del limite del rispetto della dignità personale e del superamento del senso di umanità nel trattamento punitivo.
E’ illegale, semplicemente è illegale, cari maestri di pensiero. Ora bisogna decidersi: giustizia sempre e comunque in nome del diritto o giustizia a come viene/ viene in nome dell’occhio per occhio dente per dente?
Decidiamo e poi diciamolo ai giudici così si regoleranno di conseguenza.

Gabriella Grasso