Enna. Altra tegola per il Comune, simbolica ma pungente
di Massimo Greco
Che presso gli Uffici tecnici del Comune di Enna ci sia qualcosa che non va è dimostrato anche dalla recentissima sentenza emessa dal Tar di Catania n. 1404/2017 l’8 giugno scorso attraverso la quale il Comune, oltre ad essere stato “bacchettato” per avere tenuto un “atteggiamento ostruzionistico” su un istanza presentata da un privato cittadino che si limitava a chiedere la rettifica di una concessione edilizia in sanatoria, è stato condannato al pagamento delle spese di giudizio liquidate in 4 mila euro oltre accessori e il contributo unificato. Ma vi è di più, il Giudice amministrativo ha altresì disposto la trasmissione degli atti alla Procura della Corte dei Conti. A questo punto urge una riflessione di cui si dovrà fare carico necessariamente l’organo di governo del Comune che, come detto in altra occasione, ha l’obbligo di sovrintendere sul buon andamento dell’azione amministrativa posta in essere dai propri Uffici. Ora, poiché siamo convinti della buona fede dei Funzionari interessati, ci piace pensare che vi sia un deficit formativo diffuso, con particolare riferimento ai temi dell’etica pubblica, ed a quelli sottesi al (nuovo) rapporto tra P.A. e cittadini, al (nuovo) procedimento amministrativo e alla performance dirigenziale. Una mirata e massiccia dose di aggiornamento e formazione professionale da somministrare a quei funzionari impegnati nelle cosiddette “aree a rischio” dell’organizzazione municipale sarebbe utile sia per scongiurare danni erariali al Comune che spiacevoli provvedimenti sanzionatori a carico dei responsabili.