sabato , Gennaio 18 2025

BERTOLDO, BERTOLDINO E CACASENTENZE…. E Il DECRETO INTERPRETATIVO AUTENTICO!

Vi ricordate delle favole di Bertoldo, Bertoldino e Cacasentenze, bene ad Enna le stiamo rivivendo!
Bertoldo era un personaggio acuto e furbissimo come una volpe….
Il re Alboino cerca in ogni modo di mettere alla prova l’acume di Bertoldo che però lo frega sempre in tante occasioni, così un giorno sentendosi gravemente offeso dal comportamento di Bertoldo, grida pubblicamente all’affronto: ‘per questa grave offesa ci vuole una punizione esemplare. Ti condanniamo all’impiccagione’. E’ lesa Maestà, urla il Re, lo sai che un sovrano non si deve offendere neanche per scherzo? Guardie portate costui all’albero ed impiccatelo!”.
Bertoldo chiede al Re di esprimere un ultimo desiderio ed il Re dopo varie perplessità, lo asseconda. Bertoldo chiede di potere scegliere l’albero a cui essere impiccato ed il Re gli concede due giorni di tempo.
Al secondo giorno Bertoldo si presenta puntuale e esibisce l’albero in cui vuole essere impiccato, una piccola pianticella!
Il Re si lamenta e cerca di opporsi, ma Bertoldo che è acuto, osserva prontamente che l’età dell’albero non era stata stabilita e, perciò, resta valido il suo desiderio già concesso di essere impiccato all’albero da lui scelto!
Il Re si fa viola in viso ed esclama, “villano vuoi prenderti gioco di me? Io ti faccio impiccare lo stesso e ti brucio, ti scuoio e ti scapitozzolo”.
I consiglieri spiegano al Re che la sua parola è sacra e che perderebbe di credibilità dinnanzi al popolo se ne venisse meno! Allora il Re, chiama Cacasentenza e gli da mandato di risolvere il problema. Cacasentenza studia il caso è ritorna dal Re suggerendogli di emanare un Decreto Interpretativo autentico.
Il Re chiede spiegazioni sul significato di Decreto interpretativo… e Cacasentenza gli spiega che si tratta di una sorta di legge post datata, una presa per i fondelli, ma noi la facciamo passare come una spiegazione da ficcare nelle pieghe della legge preesistente, gli spiega costui.
Bene, allora predispongo Decreto Attuativo, dice Cacasentenza su la norma ‘desiderio da concedere all’impiccato a morte per impiccagione’ va aggiunta la voce ”se il condannato desidera scegliere un albero…. È da intendersi albero già maturo, con corteccia dura, alto almeno 20 braccia, con rami poderosi, sufficienti a reggere un corpo umano adulto di media età’.
Orbene, ad Enna il Sindaco Dipietro è stato condannato all’impiccagione per avere commesso il reato di principale di lesa maestà (avendo battuto alle elezioni il Re), con numerose aggravanti, avere voluto riformare i rifiuti, avere osato mettere il becco nelle partite pregresse dell’Ato idrico e nientepocodimenoche avere recuperato 25.000.000 di euro di finanziamenti da spendere in cittá!
Allora, prima si è tentato una leggina che imponeva la sfiducia ai 15 consiglieri comunali di assoluta fede cri stiana, ma qualcosa è andata storta.
In questa città ci sono stati almeno due consiglieri in libertà che hanno detto nientepocodimenoche di NO, hanno detto “noi non siamo per l’impiccagione, noi siamo per la vita è non per la morte” (cose da pazzi ad Enna, nel Pd ennese… due eroi).
Poi c’è ne sono altri due (molto stimati in città) che vogliono salvare dall’impiccagione non tanto il Sindaco ma un’alta personalità di corte! Che pure impiccato finirà tra poco, dopo la prima impiccagione anche la seconda si farà nello stesso albero e senza decreto interpretativo! Il reato di lesa maestà vale per tutti!
Poi c’è il formalmente Capo della corte del consiglio che addirittura si è fatto illudere che addirittura sarà il prossimo addirittura candidato, addirittura a sindaco e poi ci sono gli altri dieci consiglieri di corte che poco hanno compreso di questa esperienza in cui hanno discusso solo di sfiducia, sfiducia, sfiducia….
Meritano attenzione i cugini di Corte che, tutti tacciavano di tradimento ed invece con coraggio, determinazione e serietà si sono opposti all’impiccagione! Loro sono gli unici che hanno una concreta speranza di vita!
Infine, ce ne sono cinque che discutono (cercano di affermare una loro idea nell’interesse della città tra le tante ostilità dei capi dei loro regni rispettivi)…
E poi c’è ne’ uno di cui non c’è che dire perché vaga in cerca di una metà, di un approdo!
Il Re, pur di commettere l’omicidio, pure al Notaio si voleva rivolgere, ma la cosa apparve fin da subito troppo poco seria, ancora meno del Decreto interpretativo autentico!
Allora si emano il famoso Decreto e alla voce ‘impiccagione senza se e senza ma, si è aggiunta la voce previa consultazione degli iscritti”.
Peccato che gli stessi consiglieri PD di oggi NON furono neanche eletti sotto il simbolo del PD che gli fu negato… quindi, delle sorti dei consiglieri ED decidono gli iscritti di un pd che non li elesse neanche!
Insomma, un vero e proprio Decreto Interpretativo Autentico alla Bertoldo!
Ma, la Suprema Corte romana, però, non sta a guardare e giorno dopo giorno, emana delibere e decreti, rinvia e lavora… persino un illustre amico del Capo romano è intervenuto con un editto chiaro ed esplicito, “chi vota per la morte è morto”!. Ma in questa monarchia le leggi non sono cosa seria, si va avanti solo per decreti attuativi….
Ma la Corte romana non molla l’attenzione, vuole fare sul serio questa volta e giorno dopo giorno emana decreti, per fare in modo che anche ad Enna, si passi dalla monarchia alla Repubblica Democratica!
Da ultimo, l’editto di apertura del tesseramento il 17 luglio (sembrerebbe fatto apposta per consentire al sindaco già condannato all’impiccagione di morire ma da democratico ed insieme a lui tutti quelli che la voteranno la sfiducia al sindaco PD)!
La morte sarà più lieve se sarà collettiva o farà riflettere gli uomini e le donne di quel Consiglio se scegliere di vivere e costruire un futuro migliore per questa povera città, o morire senza ne gloria ne onore ma per esaudire un desiderio del Re!
Questa ennese, non è una favola, e la storia vera di una classe politica che non trova la forza di riscattarsi e di dire la Sua!

BERTOLDINO

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