Impugnativa legge province. Il Sistema delle autonomie locali è malato e nessuno è in grado di curarlo

Come da previsione il Consiglio dei Ministri ha impugnato l’ultima legge approvata dall’Assemblea Regionale Siciliana con la quale si è ripristinata l’elezione diretta degli organi di governo degli enti intermedi (ex Province regionali). In attesa di conoscere il testo dell’impugnativa che sarà noto nei prossimi giorni cerchiamo di capire con Massimo Greco cosa accadrà e soprattutto quale scenario si prospetta per il nuovo Governatore e per la nuova ARS.

E’ uno stop per il Presidente uscente Crocetta che stava per nominare i Commissari nelle tre città metropolitane?

Non credo, la legge regionale, ancorchè impugnata dal Consiglio dei Ministri, deve essere applicata fino al pronunciamento della Corte Costituzionale, che rimane l’unico Giudice abilitato a dichiarare incostituzionale una legge.

Quindi se la Corte non dovesse calendarizzare in tempi brevi l’esame del contenzioso si rischia di andare a votare per l’elezione degli organi di governo delle tre città metropolitane e dei sei liberi Consorzi comunali…

Esattamente, il nuovo Governo sarà costretto ad indire i comizi elettorali nella prima tornata elettorale utile a meno che la nuova Assemblea Regionale Siciliana non ritorni a legiferare in materia facendo cadere il motivo del contendere con lo Stato.

In che termini dovrebbe legiferare la nuova ARS?

Questo bisognerebbe chiederlo ai candidati che hanno l’ambizione di essere eletti per esercitare il potere legislativo regionale. Al netto di slogans e considerazioni dal sapore elettorale, non si legge alcun programma degno di nota né tra i candidati alla carica di Governatore né, tanto meno, tra i candidati all’ARS. Temo che si continuerà ad improvvisare.

Ma così continuerà il caos istituzionale…

Spero di essere smentito dai fatti, ma provate a chiedere ai candidati la differenza tra un ente territoriale di governo e un ente consortile o tra un’autonomia locale e un’autonomia funzionale. A parte coloro (purtroppo pochissimi) che, tra i numerosi candidati in campo, hanno esercitato il ruolo di Presidente di Provincia o di Sindaco, nessuno sarà in grado di rispondere. E poiché il consenso elettorale non è sinonimo di competenza, anzi spesso è pure il contrario, la prospettiva di ripetere la triste esperienza crocettiana è più che reale.

 

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