Lo stadio italiano è una riserva di grugnanti egotici. Una valvola di sfogo per sessisti, omofobi, razzisti e antisemiti dove chi grida più forte è il capo, un po’ come Facebook insomma. Ebreo nel linguaggio comune è ancora assai usato come sinonimo di usuraio, anaffettivo e opportunista. “Cosa siamo ebrei?” è la domanda retorica che sottintende caratteri negativi e incistati nel pensiero ordinario, domanda che si sente spessissimo ovunque e non solo allo stadio allo stadio poi si sente a gran voce viva il duce. Povero Lotito cosa ha detto di così scandaloso? Ha detto la verità! Ma veramente qualcuno pensava che bastasse una corona di fiori per cancellare l’ignoranza di tribaglie educate a considerare il migrante come clandestino, il gay come malato e Torino come la città governata dalle lobby LGBT? Ma veramente qualcuno pensava che Genny’ a Carogna a colloquio con Speziale commentasse il Diario di Anna Frank?
Gabriella Grasso
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